Caso Resinovich, è il giorno dell’udienza a Trieste: archiviazione o altre indagini

Il gip Dainotti ascolterà le parti. I parenti della donna si oppongono alla richiesta della Procura e chiedono ulteriori approfondimenti
Laura Tonero
Il presidio per Liliana fuori dal tribunale di Trieste (Foto Silvano)
Il presidio per Liliana fuori dal tribunale di Trieste (Foto Silvano)

TRIESTE Lunedì mattina per le 9, è fissata l’udienza preliminare da cui scaturirà la decisione del giudice per le indagini preliminari Luigi Dainotti di archiviare il fascicolo sulla morte di Liliana Resinovich, avvallando così la conclusione del suicidio cui è giunta la Procura, o di disporre un supplemento di indagini come chiesto invece nell’opposizione all’archiviazione presentata dalle parti offese.

giallo di trieste
I segni sul volto, l’orologio e le mani: le altre domande sulla morte di Liliana Resinovich
Una foto tratta dal profilo Facebook di Liliana Resinovich, 63 anni, scomparsa dalla sua abitazione a Trieste lo scorso 14 dicembre, 5 Gennaio 2022. FACEBOOK +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

Cioè dal marito della donna, Sebastiano Visintin, rappresentato dai legali Paolo e Alice Bevilacqua, dal fratello Sergio Resinovich, seguito dall’avvocato Nicodemo Gentile, e dalla nipote Veronica Resinovich con l’avvocato Federica Obizzi. In quel contesto – l’udienza si svolgerà in camera di consiglio, dunque a porte chiuse – si entrerà nel merito e le parti offese avranno la possibilità di spiegare le ragioni della loro opposizione. Al temine del contraddittorio il gip si riserverà.

giallo di Trieste
Le ricerche, il pc, gli abiti e le tre settimane di buio: tutti i dubbi sulla morte di Liliana punto per punto

La riserva da sciogliere

Nei giorni successivi, sciogliendo la riserva, se dovesse ritenere sussistano i presupposti per confermare la richiesta del pubblico ministero Maddalena Chergia emetterà un’ordinanza di archiviazione, se invece dovesse ritenere siano necessarie ulteriori indagini, le indicherà con un’ordinanza allo stesso pm, fissando un termine entro il quale devono essere svolte.

Potrebbe, ad esempio, decidere venga fatto un approfondimento su alcuni elementi introdotti dai consulenti delle parti offese e indicati nelle opposizioni all’archiviazione, come l’esame delle tracce sugli abiti che la donna indossava il 5 gennaio del 2022 quando il suo cadavere venne trovato tra le sterpaglie dell’ex Opp.

il giallo
Nuova perizia contro l’archiviazione del caso Resinovich: «Il suo corpo è stato conservato in un luogo freddo»
Liliana Resinovich

Oppure potrebbe indicare di effettuare nuovi esami sui sacchi neri in cui era stato trovato infilato il corpo e che, all’esito delle analisi dei periti della Procura, risulterebbero privi di impronte digitali della 63enne.

Non un dettaglio di poco conto se, stando alle conclusioni a cui è giunta la Procura, la donna si sarebbe tolta la vita, decidendo autonomamente di infilarsi in quei sacchi. Senza considerare poi i tanti elementi introdotti dai medici legali a cui le parti offese hanno affidato una valutazione, e che hanno avanzato perplessità sia sulla data della morte indicata dai consulenti a cui la Procura ha affidato la perizia medico legale, sia sulla lettura che gli stessi consulenti hanno riservato ai segni trovati sul volto di Liliana.

Il giallo
Caso Resinovich, i sacchi senza impronte di Lilly e la testimonianza sulla sera del 4 gennaio a Trieste
Liliana Resinovich

Le ombre ancora presenti

Di ombre su quanto sia accaduto la mattina del 14 dicembre 2021, giorno della scomparsa della 63enne, ce ne sono ancora molte. Ma stando alle conclusioni a cui è giunta la Procura, dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura e all’esito delle perizie mediche, informatiche, scientifiche, «non è emersa, con un minimo di concretezza, alcuna ipotesi di reato specifica e perseguibile ai danni della deceduta».

trieste
Il giallo di Lilly, un anno fa la scoperta del corpo: il mistero è ancora nascosto nel bosco

L’appuntamento in Tribunale

Stamane, dalle 8.30, familiari, amici e conoscenti saranno presenti davanti al Tribunale per portare con la loro «silenziosa testimonianza la volontà e il desiderio che venga resa verità e giustizia per Lilly», così ha anticipato il fratello Sergio. Sebastiano Visintin, invece, oggi non sarà in tribunale. «Seguo il consiglio dei miei legali – precisa –, ci saranno loro a rappresentarmi e io resterò in stretto contatto per avere aggiornamenti».

Il giallo
«Lilly non è stata uccisa»: la Procura di Trieste chiede al gip l’archiviazione del caso

Sulla decisione che verrà presa dal gip, il marito della 63enne premette che «se ritenesse ci siano elementi chiave, determinati, da approfondire sarei il primo a supportare l’iniziativa, anche se non nascondo mi faccia molto male solo il pensiero di una riesumazione del cadavere o di altri esami sul corpo. Non è facile reggere questa situazione, credetemi». In merito a una recente querela nei suoi confronti presentata dall’amico di Liliana, Claudio Sterpin, a fronte di alcune dichiarazioni, Visintin si limita a confermare il fatto dichiarando: «Il signor Sterpin dovrebbe farsi un esame di coscienza, e ricordarsi che sta parlando di un marito che ha tragicamente perso la moglie».

Riproduzione riservata © Il Piccolo