Caso-Ospizio marino a Grado Olivotto non ha diffamato

Archiviata dal gip di Trieste la denuncia a carico dell’ex sindaco presentata dal suo predecessore
Di Roberto Covaz

L’ex sindaco di Grado Silvana Olivotto non ha diffamato a mezzo stampa il suo predecessore e componente l’ex Fondazione Ospizio Marino.

Lo scrive il gip del Tribunale di Trieste, Guido Patriarchi, che accogliendo la richiesta di archiviazione proposta dal pubblico ministero in data 10 dicembre ha ordinato l’archiviazione del procedimento.

Alle stesse determinazioni il gip era giunto già l’otto giugno, ma all’epoca l’ex sindaco nonché ex membro del cda Fondazione Ospizio e dipendente pro-tempore della clinica Sant’Eufemia fino all’elezione in Consiglio regionale aveva presentato opposizione. Persi sei mesi dunque per giungere alla stessa conclusione.

Secondo il gip le dichiarazioni di Olivotto rilasciate al Piccolo nell’ambito degli approfondimenti giornalistici seguiti al crac-Ospizio sono “da ritenersi espressione del diritto di critica in quanto contengono nient’altro che una valutazione in chiave politica di una vicenda storica effettivamente avvenuta”.

E ancora: “Non si ritiene che le stesse concretino un attacco personale lesivo della dignità morale e intellettuale dell’opponente”.

Dunque, giustizia è fatta per Olivotto e per il giornalista che l’aveva intervistata, anch’esso prosciolto.

Sullo sfondo resta la pietosa vicenda dell’Ospizio marino. Pietosa su tutti i fronti.

Pietosa per la cancellazione colposa di una struttura sanitaria indispensabile per migliaia di disabili rimasti orfani di adeguata assistenza medica.

Pietosa per l’incapacità dell’Ass isontina di fornire una valida alternativa agli ammalati.

Pietosa per la melmosa trattativa tra le coop, le banche e i commissari liquidatori dell’ex Fondazione: trattativa che dopo tre anni non ha portato ad alcun risultato concreto.

Pietosa per i pesanti ritardi che sta accumulando il processo al Tribunale di Gorizia a carico degli ex membri del cda. Pietosa per il disinteresse della classe politica isontina tranne rare eccezioni (Brussa e Valenti in particolare). Pietosa per la mancanza di rispetto verso gli invalidi, colpevoli di aver dato retta al buonismo di un modo di fare politica paludato e inconcludente.

Se qualcuno avesse dubbi o dissentisse da queste affermazioni vada in via Amalfi a Grado e osservi quello che resta dell’ex Ospizio marino.

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