Caso Fideuram, giallo sulla sparizione di Sain
Nessuna traccia dell'ex promotore finanziario Fideuram. Non si è ancora presentato in Procura dal pm Baldovin

TRIESTE. Rodolfo Sain, il promotore finanziario monfalconese al centro di un "buco" milionario ai danni di decine (per ora) di risparmiatori triestini e monfalconesi, fino a ieri pomeriggio non si era ancora presentato spontaneamente alla Procura della Repubblica di Trieste per chiarire la sua posizione. Nessuno, pare, l'ha visto neppure alla filiale di Banca Fideuram, in via San Nicolò a Trieste, per la quale ha lavorato fino allo scorso 30 marzo, quando il suo contratto di agenzia è stato bruscamente interrotto.
Poco prima alcuni investitori si erano fatti avanti con l'istituto di credito per chiedere che fine avessero fatto i loro soldi. Da allora di Rodolfo Sain si è persa ogni traccia. In giro per Monfalcone, la sua città, da giorni sembra non lo abbia visto nessuno. Nè a Trieste, dove il promoter ha operato con più assiduità, lasciando il maggior numero di clienti in grande apprensione per la sorte dei loro risparmi. Sain non risponderebbe al telefono, perfino il suo profilo su Facebook, fino a sabato scorso visibile agli internauti e a un buon numero di amici, risulta oscurato. Sparito per vergogna, paura, non in fuga, hanno lasciato intendere persone vicine alla famiglia con cui evidentemente mantiene qualche contatto. I parenti più stretti sono molto provati per la situazione e non vogliono parlare.
Ma dov'è Rudy Sain? Barricato in casa, è l'ipotesi più probabile. I vicini non rammentano di averlo incrociato per strada nell'ultimo periodo, mentre prima della "bufera" un frettoloso "buongiorno" al mattino era praticamente quotidiano. Non è chiaro nemmeno se si sia affidato a un legale, come sarebbe plausibile data la piega che sta assumendo la sua vicenda, anche se - è doveroso dirlo - al momento contro di lui c'è solo una denuncia di parte, resa da Banca Fideuram dopo la rescissione del contratto di agenzia. Ieri si è appreso invece che alcuni investitori che gli avevano affidato del denaro si sono rivolti a studi legali di Monfalcone e Trieste per cercare tutela.
Altri si sono indirizzati a Federconsumatori. E nessuno di questi ultimi ha riferito di avere avuto contatti recenti col promotore. Una cosa è certa. Rodolfo Sain potrebbe essere costretto, a breve, a presentarsi in Procura davanti al pm Lucia Baldovin, incaricato di coordinare le indagini sul caso. Che fine abbiano fatto i soldi bruciati è un mistero su cui Banca Fideuram sta cercando di fare chiarezza: esaminando rendiconti, setacciando documenti, scandagliando archivi informatici. Un lavoro analogo a quello che, a breve, ripeteranno gli uomini della Gdf da martedì al lavoro per la Procura. Ciò che interessa ai risparmiatori è se dell'ammanco sia rimasto qualcosa.
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