Caso-discarica, inammissibile il ricorso al Tar
CORMONS. Ricorso su Pecol dei Lupi inammissibile. Il peggiore incubo per Isontina Ambiente si è “materializzato”.
L’annuncio è dell’avvocato Marina Pisani (Avvocatura provinciale) che ha bruciato tutti sul tempo e, praticamente in tempo reale, ha avuto notizia della sentenza del Tribunale amministrativo regionale (Tar). Il suo commento? Telegrafico. «Ci sarebbe stata più soddisfazione vincere nel merito», si lascia scappare e altro non aggiunge. La causa dell’inammissibilità? L’abbiamo preannunciata ieri. Le indiscrezioni (poi confermate dall’assessore regionale Sara Vito) erano, evidentemente, vere. All’origine di tutto c’è un difetto di notifica. In Friuli Venezia Giulia c’è, infatti, una legge derivante dallo statuto speciale che impone che la notifica non debba essere fatta alla Regione, bensì all’avvocatura dello Stato. Sembrerebbe una sottigliezza ma, alla prova dei fatti, non lo era. «Sì, confermo che c’è stato un difetto di notifica - spiegò ieri Sara Vito -. La Regione non si è costituita in giudizio perché all’avvocatura non è stato notificato nulla. Se i nostri legali fossero stati presenti all’udienza, avrebbero sanato questa mancanza di informazione. La notifica è un aspetto procedurale molto importante». Ad accorgersi di questo errore è stato l’avvocato Marina Pisani dell’avvocatura della Provincia.
Ha molta più voglia di parlare il presidente della Provincia Enrico Gherghetta. Contiene la felicità ma, per lui, questa è una grande vittoria visto che il caso della discarica di Pecol dei Lupi è stato, a lungo, dibattuto, discusso, sviscerato. Anche se la causa scatenante è un cavillo, comunque il ricorso al Tar è storia passata.
«Peraltro, dovranno anche pagare alla Provincia 1.500 euro di spese per l’istruttoria - spiega Gherghetta -. Spero che questo atto sia l’ultimo da parte di Isontina Ambiente: mi auguro che la società, da oggi in avanti, inizi a lavorare in maniera seria per redarre un nuovo piano industriale che non preveda più la presenza di discariche sul territorio isontino». Aggiunge il presidente: «Il Piano provinciale dei rifiuti offre parecchie possibilità ed è costruito proprio con la previsione di non avere impianto di questo tipo sul territorio. Quindi, Isontina Ambiente ha tutti gli elementi in mano per fare un buon lavoro».
La controparte? Luciano Zanotto, presidente di Isontina Ambiente, attende di confrontarsi con gli avvocati. «Sì, a quanto pare è stato un tecnicismo a determinare le sorti del nostro ricorso al Tar. Mi chiedo solamente una cosa: chi tutela gli interessi dei cittadini?». Una domanda che il presidente
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo