Caso Dipiazza-Alpini, Serracchiani critica il sindaco. Il forzista Vito: «fatto vergognoso»

Arrivano altre reazioni alle parole del primo cittadino sulle molestie di Rimini. Richetti (M5s) invita le donne a protestare questo lunedì alle 16 in piazza Unità 

Elisa Coloni
Elio Vito
Elio Vito

TRIESTE. «Le donne si rispettano e non si colpiscono mai, neppure con le parole. E a chi dice “siamo maschi” rispondo che no, non siete maschi, siete maleducati, aggressivi e con le donne neppure ci sapete fare. La cultura civile e il rispetto servono a questo, sindaco Dipiazza, a non “fare apprezzamenti”, né fischi o altre amenità. E non parliamo del peggio che è stato denunciato a Rimini, su cui ci sono indagini».

Lo scrive su Facebook Debora Serracchiani, capogruppo del Pd alla Camera, dopo le dichiarazioni del sindaco Dipiazza sulle molestie denunciate da alcune donne a Rimini, dopo l’adunata degli Alpini, che hanno scatenato una polemica nazionale. Serracchiani aggiunge: «È molto maschio fare la pipì in piedi, ma se uno prova a farla nella fontana di piazza Unità si prende l’indignazione della città e una multa. Perché c’è un senso civico, ci sono regole. È anche da “veri uomini” fare a botte. Allora nel corso di una discussione con la moglie o la compagna, perché non farsi venire in mente di darle un bel ceffone? Qualcuno direbbe che è un buffetto sulla guancia, e siccome “siamo maschi” ci regoliamo così».

Anche un altro esponente Pd come Filippo Sensi, deputato romano, affida ai social il suo commento: «Mi piacerebbe sentire la condanna netta, totale, senza riserve della destra italiana, sulle vergognose, bassissime parole del sindaco di Trieste. Non la sentirò, lo so».
Dal Pd al M5s: «Come donna, come cittadina, chiedo le scuse formali del sindaco Dipiazza alla città, alle donne tutte per le ingiuriose esternazioni a commento degli episodi di molestie al raduno degli Alpini di Rimini» Così la pentastellata Alessandra Richetti, che aggiunge: «Ho invitato le associazioni che sostengono i diritti delle donne, e tutte le persone di coscienza, a fare un presidio in piazza Unità oggi alle 16, in concomitanza con la riunione di Consiglio comunale».

Ma il fuoco che colpisce Dipiazza è anche amico. Per Elio Vito, deputato di Forza Italia, «dopo il “Boia chi molla” del sindaco di Rieti, arriva quello di Trieste che definisce “gentaglia” le associazioni femministe: che imbarazzo, che tristezza per due sindaci di Fi e per un partito dove nessuno prende le distanze da queste vergognose dichiarazioni». —


 

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