Caso Coop operaie: «Azzerato il Fondo per gli ex soci». Regione Fvg garantisce il ripristino a luglio
TRIESTE Cinque milioni e mezzo di euro “sospesi” a causa dell’emergenza Covid-19. Il coronavirus svuota il Fondo regionale, a cui si è arrivati dopo un dibattito durato un lustro intero, destinato a risarcire gli azionisti e i soci dopo il fallimento delle Coop Operaie di Trieste e della CoopCa di Tolmezzo. È l’allarme lanciato dal Movimento 5 Stelle che ha giudicato “irricevibile” il nuovo disegno di legge regionale sulla crisi coronavirus. «Non è in discussione la destinazione dei fondi - affermano i consiglieri regionali pentastellati -, quanto i modi in cui si è scelto di prelevare le risorse: una lista di capitoli per 20 milioni di euro che dovrebbero essere giustamente destinati agli operatori del Sistema sanitario regionale, in prima fila da settimane contro il virus. Ovviamente siamo favorevoli a destinare risorse al personale della sanità». E qui spunta lo svuotamento del salvadanaio per il crac delle Cooperative Operaie di Trieste. «Viene completamente azzerato il Fondo da 5,5 milioni di euro per azionisti e soci che sono in causa, anche contro la Regione, per il fallimento delle Cooperative Operaie di Trieste e della Cooperativa Carnica di Tolmezzo - denunciano i quattro consiglieri -. Come M5S ci abbiamo messo 5 anni per vedere approvato il Fondo, il quale per decisione della giunta regionale dopo un anno e mezzo non è mai stato toccato. In una situazione grave come questa, quelle risorse potevano essere una boccata d’ossigeno per popolazioni che la loro mancanza di liquidità l’hanno già vissuta 6 anni fa, e da allora ancora attendono il ristoro di quanto inaspettatamente perso».
La giunta regionale si giustifica e difende la scelta presa sull’onda e l’urgenza dell’emergenza sanitaria in atto. «La decisione della giunta di accantonare sul fondo rischi 20 milioni di euro è necessaria perché non ci sono risorse per provvedere alle esigenze urgenti del Sistema sanitario tramite la Protezione civile», spiega l'assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli. Si tratta, insomma, di una soluzione tampone e temporanea. «I 20 milioni - assicura l’assessore - saranno rimessi sulle poste dalle quali sono stati prelevati ora a luglio, ovvero quando ci sarà possibile disporre dell’avanzo di bilancio, il cui utilizzo oggi non è possibile. Stride questo atteggiamento dei consiglieri soprattutto all’indomani del confronto tra i presidenti delle Regioni speciali e il viceministro dell’Economia e Finanze, Laura Castelli, del tutto interlocutorio. Invece di fare propaganda ideologica attendiamo che i consiglieri intercedano presso i parlamentari del proprio partito per fare capire che le richieste di azzerare il contributo per il biennio 20-21 che la Regione versa allo Stato per la partecipazione al risanamento della finanza pubblica sono fondate sulla reale necessità di intervenire sul territorio per arginare le conseguenze sanitarie, sociali e economiche dell’epidemia».
E anche Alessandro Basso (Fdi), da presidente di commissione, si meraviglia delle dichiarazioni dei consiglieri regionali pentastellati quando criticano il nuovo disegno di legge che non ha ancora iniziato il suo iter in I Commissione, prima di arrivare all’attenzione di piazza Oberdan. «I 5 Stelle dovrebbero, piuttosto, utilizzare queste energie per aiutare la Regione intercedendo presso il governo loro amico - attacca Basso -. Mi sa che non hanno capito la ratio del provvedimento. Si vede che vivono in un altro mondo». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo