Caso-assenteismo, la rabbia di Mossa
MOSSA. «Ho sempre ritenuto sacro il rapporto fra sindaco e dipendenti comunali. I due operai finiti nel mirino della Guardia di finanza l’hanno quasi profanato con la loro condotta che preferisco non definire. Sono molto delusa e amareggiata».
Elisabetta Feresin, sindaco di Mossa, si sfoga duramente dopo l’incredibile caso dei due dipendenti accusati di assenteismo e rinviati a giudizio. I.P. e S.L., stando agli accertamenti delle Fiamme gialle, facevano shopping, lunghe soste al bar, trasporto di materiali, piccolo giardinaggio e passeggiate sulle piste ciclabili del Preval. Sempre in orario di lavoro. E, in un paese di 1.600 anime, non era stato certo difficile insospettirsi sulle frequentissime ed abituali soste quotidiane dei due dipendenti durante l’orario lavorativo, utilizzando, peraltro, gli automezzi dell’amministrazione di appartenenza.
«Il loro comportamento - sottolinea il sindaco Feresin - non può trovare giustificazioni. Se a livello processuale verranno confermate le tesi dell’accusa, quello dei due dipendenti è stato un palese tradimento dell’istituzione Comune, degli amministratori comunali e della comunità stessa di Mossa che aveva riposto massima fiducia nei loro confronti».
Il sindaco Feresin, che non abbiamo mai visto così arrabbiata e al tempo stesso delusa, ringrazia la Guardia di finanza «per il grande lavoro svolto nelle ultime settimane. Gli uomini delle Fiamme gialle sono stati eccezionali - commenta il primo cittadino - per professionalità e serietà e con loro si è sviluppata una naturale collaborazione da parte del nostro Comune».
Ma sono previsti anche dei provvedimenti da parte dell’amministrazione comunale nei confronti dei due operai? «All’indomani della comunicazione da parte della Guardia di finanza, abbiamo subito costituito l’ufficio per i procedimenti disciplinari e si è insediata la commissione di disciplina - rammenta il primo cittadino di Mossa -. Sarà quell’organismo a valutare quali passi intraprendere. Lo ripeto: sono molto delusa e amareggiata perché hanno intaccato la mia fiducia ma soprattutto la fiducia della gente di Mossa».
Stando a quanto comunicato dalla Guardia di finanza nei giorni scorsi, nell’arco di circa due mesi di appostamenti e pedinamenti erano stati accertati oltre quaranta episodi di «indebito allontanamento dal luogo di lavoro per motivi di natura ovviamente privata e personale» tramite l’utilizzo dei veicoli in dotazione al Comune: dalle lunghe soste al bar al trasporto di materiali non pertinenti le proprie mansioni lavorative, dallo shopping giornaliero presso i vari negozi del circondario ai rientri a casa anzitempo, dai lavori privati di piccolo giardinaggio sino addirittura a tranquille “passeggiate” mattutine sulle piste ciclabili del Preval.
Peraltro, i due operai (ovviamente molto conosciuti in un “paese piccolo in cui la gente mormora”) oltre a rispondere penalmente dei reati a loro ascritti, saranno anche segnalati alla Corte dei Conti ai fini della quantificazione del risarcimento del danno provocato all’amministrazione comunale a seguito delle condotte illecite accertate.
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