Caso A2A, Vito chiama il ministro Galletti

L’assessore regionale fa quadrato con Comune e Provincia: «L’applicazione per la centrale è stata superficiale. La norma va modificata»
La centrale termoelettrica di Monfalcone
La centrale termoelettrica di Monfalcone

TRIESTE Se il decreto legislativo 46 del 2014 in ordine al rinnovo automatico dell’Autorizzazione integrata ambientale era noto, l’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito però lo vuole chiarire, sgomberando il campo da illazioni: «L’applicazione d’amblè della norma da parte del ministero per la centrale termoelettrica di Monfalcone è frutto di un’interpretazione semplicistica e leggera, senza aver comportato alcuna fase preistruttoria e senza il confronto con il territorio. Il tutto, pur a fronte della richiesta di riesame dell’Aia già a suo tempo inoltrata da parte del Comune e della Regione proprio in relazione alla scadenza del 2017». L’assessore parla di «battaglia lunga e determinata».

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I manifestanti protestano davanti al municipio contro la vicenda A2A (foto di Katia Bonaventura)

E sottolinea: «La norma è sbagliata e va modificata. Non è applicabile in questo modo a impianti come la centrale». La Vito, che ha dato mandato di procedere alle «dovute» verifiche in ordine all’iter e al carteggio intercorso tra il ministero dell’Ambiente e A2A, preannuncia azioni precise. A partire dall’incontro con il ministro Gian Luca Galletti. «Assieme al Comune di Monfalcone e alla Provincia chiederemo un incontro con il ministro Galletti. Vogliamo aveve contezza di questa inaccettabile applicazione della norma. Assumeremo gli opportuni provvedimenti che andremo a valutare. Si tratta di un decreto nazionale, ma faremo i nostri passi. Le istituzioni locali e il territorio devono essere uniti, solo così potremo far sentire la nostra voce». La Vito aggiunge: «Non c’è alcuno scontro degli uni contro gli altri, dato che abbiamo tutti lo stesso obiettivo. Ecco perchè è importante che domani al Kinemax ci sia una grande partecipazione».

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La centrale termoelettrica A2A di Monfalcone (Foto Bonaventura)

L’assessore non ci sta a far passare le istituzioni locali come “complici del silenzio” sul rinnovo automatico dell’Aia, respingendo anche le accuse di “superficialità” per non aver colto quanto stava accadendo: «Non esiste alcun Pec. Il Servizio Aia della Regione non ha ricevuto alcuna comunicazione. La lettera inviata ad A2A e a Ispra non è transitata nei nostri uffici. Mi pare inconcepibile che un’Aia per un impianto di questa portata venga trattata all’acqua di rose, attraverso una circolare che, peraltro, non indica alcuna data di scadenza, nè quantifica i tempi di proroga dell’esercizio della centrale. A meno della presenza di altri atti intercorsi tra il ministero e A2A, a noi comunque sconosciuti, da nessuna parte si evince la scadenza nel 2025. Quella circolare - aggiunge - dà la misura di un’incertezza procedurale che non può essere accettata passivamente».

La Vito stigmatizza la «completa mancanza di comunicazione. Non c’è stato alcun coinvolgimento delle istituzioni locali e del territorio. Sono basita. È stato un percorso troppo semplicistico che assolutamente non condivido. Assieme al Comune di Monfalcone e alla Provincia andremo a fondo, faremo le dovute verifiche. Fino a ieri peraltro - continua - nel sito ministeriale era indicata la data di scadenza dell’Aia nel 2017». L’assessore incalza: «Le istituzioni non sono state messe in condizioni di avere puntuali informazioni. Tutto s’è ridotto al solo rapporto tra il ministero dell’Ambiente e A2A. Un automatismo inaccettabile». Per la Vito ci sono margini di intervento: «Un’Aia non è per sempre. La Regione negli ultimi due anni ha messo in campo tutta una serie di analisi del territorio e studi scientifici ed epidemiologici, e ne seguiranno ulteriori. Tutto si tradurrà in un dossier che presenteremo al ministero al fine di riaprire il riesame per avere il confronto con le parti. Monfalcone è ormai al centro dell’attenzione più di ogni altra realtà. Non siamo all’anno zero. Lavoreremo uniti, coinvolgendo l’Arpa Fvg e tutte le istituzioni scientifiche necessarie». La Vito fa anche riferimento a una valutazione legale, come già preannunciata dal sindaco Silvia Altran, affidando a uno staff di esperti la verifica di margini di intervento. Quanto al Piano energetico regionale, la Vito accelera: «Convocheremo con urgenza il Tavolo con l’azienda A2A per aprire il percorso di uscita dal carbone. Vedremo se la dichiarata disponibilità al confronto dell’azienda verrà dimostrata. Ad A2A chiederemo tempi e modi per procedere al percorso di riconversione della centrale. Una cosa resta certa: ora i toni e la volontà sono ancora più determinati».

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