Casi di mobbing lievitati a Gorizia nel 2024: denunce salite del 10%, sono 114

L’attività dello sportello. L’avvocato Dennetta: «Anno impegnativo. I più vessati sono gli ultra 51enni»

Francesco Fain
La consigliera Bernobich e la coordinatrice Dennetta Foto Roberto Marega
La consigliera Bernobich e la coordinatrice Dennetta Foto Roberto Marega

Il termine mobbing, diventato ormai di uso comune, deriva dall’inglese “to mob” (assalire, circondare) e si riferisce alle forme di terrore psicologico e di aggressione verbale compiute sul luogo di lavoro. Il primo a parlare del fenomeno fu lo psicologo tedesco Heinz Leymann. Era il 1986. Ne è passata di acqua sotto i ponti. E i casi sono in crescita in provincia di Gorizia, come evidenziato ieri mattina nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dati del Punto di ascolto anti-mobbing di Gorizia.

L’iniziativa nata nel 2028

A fare gli onori di casa la consigliera comunale Marilena Bernobich che, da assessore nel precedente mandato, si è impegnata per far sì che Gorizia ospitasse tale servizio. Era il 2018 e «il nostro intento era e continua ad essere di mettere a disposizione uno strumento utile per tanti lavoratori e lavoratrici. Si è creata, quindi, una rete che vede coinvolti anche i medici di medicina generale. I risultati sono gli occhi di tutti». La coordinatrice Teresa Dennetta ha spiegato come, nell’anno appena trascorso, c’è stata un crescita dei casi trattati. In premessa, ha voluto ringraziare il Comune «che ha creduto in questo progetto. Prima non c’era possibilità di aiuto, ora chi ha bisogno sa dove rivolgersi».

La sede del Punto d’ascolto anti-mobbing in via Barzellini Foto Marega
La sede del Punto d’ascolto anti-mobbing in via Barzellini Foto Marega

La banca-dati

Nell’ultimo anno, l’utenza è aumentata del 10% rispetto al 2023. «Parliamo di 114 persone contro le 104 dell’anno precedente. Il numero non si riferisce a persone che rivolgono allo sportello domande spot o parziali ma riguarda chi fa l’intero percorso. Altro dato sensibile: l’affluenza di donne risulta essere incrementata, passando dal 63 al 70%. Si tratta di un aumento importante».

Al contrario di quanto si possa credere, il maggior numero di vessazioni non riguarda i neoassunti giovani, bensì la fascia di età che va oltre i 51 anni (dal 39% al 51% in un solo anno). Il 22% riguarda invece la fascia dai 31 ai 40 anni e si tratta, per il 100%, di donne. «Probabilmente - l’analisi di Dennetta - c’entra la gravidanza». Proseguendo: più “attaccati” sono i contratti indeterminati ma crescono pure i lavoratori a tempo determinato. «Il settore privato recita la parte del leone». Nel 2024, gli utenti provenienti da questo comparto sono aumentati dal 65 al 68 per cento rispetto al 2023.

Le vessazioni

Sembra quasi che certe aziende applichino una sorta di “manuale occulto”: nel senso che le consuetudini sono ricorrenti. «Molte volte - le parole della coordinatrice di Sos abusi - le aziende tendono a disfarsi delle persone con contratti più datati e più pesanti dal punto di vista economico. Anche i permessi regolamentati dalla legge 104, in diversi casi vengono visti come un’occasione per lavorare di meno e chi ne usufruisce viene colpito dal datore di lavoro».

Qual è l’identikit del mobber? L’anno passato, la prevalenza era di donne. Nell’arco del 2024, è stato riscontrato un incremento dei vessatori maschi, passati dal 49 al 58%: più 9 per cento. «Quello che si è appena chiuso - le valutazioni di Dennetta - è stato un anno impegnativo ma abbiamo risolto i problemi di tante persone. Il Punto di ascolto di Gorizia nasce da un progetto in partenariato tra l’associazione Sos abusi psicologici odv e il Comune di Gorizia. Il Pda è uno strumento che la Regione ha messo a disposizione gratuitamente per i cittadini che, in difficoltà, cercano soluzioni nei contesti e nell’ambito lavorativo». Lo sportello offre un servizio di supporto legale, medico del lavoro e psicologico con un gruppo di lavoro costituito da un’operatrice di accoglienza, un avvocato giuslavorista, una psicologa psicoterapeuta e un medico del lavoro. Tornando ai dati, c’è stato un aumento quantitativo di nuovi utenti: dai 97 del 2023 si è passati ai 102 del 2024 (+5%) e, in percentuale, si è riscontata una crescita pure dell’utenza bis (da 7 a 12, vale a dire “più 71%”).

L’approccio

L’accoglienza avviene previo appuntamento telefonico a cui può seguire il colloquio, con garanzia di anonimato, sia in presenza sia da remoto: i professionisti forniscono, infatti, assistenza in presenza, telefonicamente, anche via Telegram e WhatsApp, anche in conferenza con il sindacato. Oltre a perseguire lo sviluppo della cultura del rispetto dei diritti della persona e la tutela della sua integrità psicofisica, l’iniziativa mira a migliorare le relazioni sociali e il benessere nell’ambiente di lavoro, contribuendo ad accrescere la conoscenza del fenomeno delle molestie morali e psico-fisiche meglio note come mobbing e a ridurne l’incidenza e la frequenza.

Il Comune ha messo a disposizione due stanze contigue al pianoterra in via Barzellini 5 dove ha sede, al primo piano, l’Associazione nazionale carabinieri. Lo sportello è attivo il martedì e venerdì dalle 10 alle 17 e il giovedì dalle 9 alle 17. —

 

Argomenti:cronaca

Riproduzione riservata © Il Piccolo