Case nel Bosco della Luna sotto tutela paesaggistica

Il Comune si oppone, ma la giunta Gasperini aveva già concesso il permesso E sull’area disabitata si ipotizzava di trasferire i ripetitori tv di Chiampore
Di Riccardo Tosques
Silvano Trieste 06/04/2012 Muggia, Bosco della Luna
Silvano Trieste 06/04/2012 Muggia, Bosco della Luna

MUGGIA. «Non abbiamo bisogno di altro cemento quindi dico no ai 16 appartamenti da edificare nel bosco della Luna». Posizione netta e chiara quella presa dall'assessore all'Ambiente del Comune di Muggia Fabio Longo nel giudicare i lavori che potrebbero interessare a breve tre particelle del Comune censuario di Valle San Bortolo, poste in linea d'aria sulla collina posta sopra Porto San Rocco ed oggetto di un Piano attuativo comunale (Pac) di iniziativa privata. «Muggia ha già un numero superiore di aree edificate rispetto a quelle che in realtà potrebbe contenere – spiega Longo – quindi non vedo il bisogno di gettare altro cemento sul nostro territorio». In questi giorni la giunta comunale ha votato all'unanimità la decisione di assoggettare a Valutazione Ambientale Strategica (Vas) l'intervento, in considerazione che l'area oggetto dello stesso è ricompresa all'interno del perimetro delle aree soggette a tutela ambientale (individuate nella tavola della zonizzazione del Prgc). L'area infatti è considerata di pregio ambientale e dunque sotto tutela paesaggistica. Ma allo stesso tempo la zona risulta edificabile.

«Tutto nasce dalla variante 15 al piano regolatore promosso nel 2001 dalla Giunta Gasperini che di fatto ha creato una situazione evidentemente conflittuale», ha ricordato Longo. Sono emerse comunque già alcune prescrizioni fissate dal Comune per garantire la sostenibilità degli eventuali lavori. Dovranno essere adottati degli appositi accorgimenti finalizzati ad una gestione sostenibile e sicura della raccolta e utilizzo delle acque meteoriche, accertando l'idoneità idraulica dei corpi recettori delle acque reflue anche alla luce del vincolo idrogeologico gravante sull'area interessata dal Pac. Dovrà poi essere predisposto un cronoprogramma di lavoro sulle attività di cantiere e dovrà essere posta particolare attenzione a tutti gli aspetti annessi e connessi quali rumore, traffico, emissioni di polveri, gestione rifiuti e materiale di escavazione. Inoltre dovrà essere espletato il necessario approfondimento degli effetti del piano sulle delicate componenti che concorrono a definire la “sensibilità ambientale” del territorio considerato con particolare riferimento alla realtà geologica dell'area e al mantenimento del suo equilibrio idrogeologico a mezzo di elaborati specifici che assicurino la fattibilità in tal senso degli interventi di progetto.

Non solo: dovrà essere ulteriormente valutata la sostenibilità del carico veicolare sulla strada comunale ipotizzando nel caso un allargamento del piano viario. Inoltre si dovrà proporre un'ipotesi di circuito carrabile che colleghi Località Vanisella e le strade interne di nuova progettazione con la via comunale per Fontanella posta oltre l'impluvio, per alleggerire il carico veicolare su di un'unica via e di prevedere nell'ambito delle opere di urbanizzazione secondaria, un sentiero con segnaletica che dal lungomare attraversi seguendone la morfologia l'ampia area di verde pubblico prevista dal Pac per raggiungere la sovrastante zona residenziale di progetto e la strada comunale post a monte del sito.

Servirà anche un progetto del verde che individui puntualmente le essenze da rimuovere e le ripiantumazioni con il rapporto di due nuovi alberi per ciascuno albero abbattuto ed il programma di verifica di attecchimento delle piante e di sistemazione delle rimanenti aree verdi. Infine dovrà essere approfondito l'impatto paesaggistico con le eventuali mitigazioni proponendo un fotoinserimento dell'intervento da punti di vista significativi, nonché specificando le caratteristiche edilizie degli edifici e delle sistemazioni esterne ed dovrà essere preliminarmente verificata con la Soprintendenza la compatibilità della proposta di Piano.

Infine, l’area (oggi deserta) era stata indicata come possibile sito alternativo per i ripetitori di Chiampore: nuove case, niente ripetitori, che resteranno dove sono.

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