Case in affitto ai turisti Decolla la startup dei sogni impossibili

In quattro anni TriesteVillas ha triplicato alloggi e personale Tra le missioni le nozze con valchirie e la maxiscorta di sigari
Un pianoforte a colazione. Valchirie al matrimonio. Il pacchetto turistico prevede un soggiorno in una casa signorile a Trieste. Appena aperta la porta, però, tutti i desideri, anche quelli mai immaginati, diventano realtà. TriesteVillas, la startup al 100% triestina delle missioni impossibili, nata nel 2013 e dedita ad affitti turistici e compravendite di lusso, sta facendo numeri sempre più alti. In quattro anni ha triplicato il personale. E gli alloggi da gestire, che inizialmente erano 15, a gennaio saranno 45. Nel cassetto c’è anche l’apertura di una società parallela per offrire ulteriori servizi e un occhio di riguardo anche a chi ha più bisogno.


«Abbiamo iniziato quattro anni fa - racconta Martino Coppola di Canzano -, con me che ho messo casa mia su Airbnb e alla prima prenotazione sono andato a dormire sul divano del futuro socio Davide Carlin. Poi lui ha fatto lo stesso dormendo sul mio divano. Con quei primi soldi ci siamo comprati mocio, aspirapolvere e uno spazio pubblicitario. E poi pian piano siamo arrivati a un sistema che dà lavoro a una decina di persone, 12 signore delle pulizie, con 10 ville e 30 appartamenti, che saranno cinque in più dal prossimo gennaio. L’anno di svolta è stato il 2017 in particolare».


Il loro business si sviluppa su una base alquanto semplice, apparentemente. Gestiscono le locazioni brevi (che all’inizio prevedevano tre o quattro giorni, oggi una settimana grazie al boom turistico) di case che vengono loro affidate. I loro clienti sono un mix tra persone “scottate” dai classici contratti quattro più quattro (dove i dolori maggiori derivano dall’insolvenza dell’inquilino e lo sfratto per morosità), chi cerca già di occuparsi di case vacanze e compra per investimento, triestini all’estero che non sanno quando torneranno e poi il punto da cui il team è partito: case che attendono un compratore e che nel frattempo vengono messe a reddito.


Martino e Davide, assieme ai loro collaboratori a tempo indeterminato o con partita iva, ognuno con la propria mansione - dalle prenotazioni al customer care, dalla contabilità alla grafica - si occupano poi di accogliere tutti gli ospiti, soprattutto austriaci e tedeschi, ma ora anche inglesi, che fanno tappa nelle diverse ville o appartamenti a loro disposizione, in zone centrali così come più defilate come Servola. E sono capaci anche di trasformarle.


Su richiesta o meno, riescono sempre a escogitare sorprese mirabili. Al gruppo di austriaci che, con la richiesta di voler parlare di politica per un’intera settimana chiusi tra le quattro mura di una villa del primo Novecento, necessitavano di casse di liquore e sigari, hanno detto sì. Hanno poi fornito un pianoforte con tanto di musicista per le colazioni mattutine. Organizzano matrimoni e feste. Ora che è Natale fanno trovare ai turisti tutto l’occorrente per essere loro stessi gli “addobbatori”: caminetto acceso, scatole e scatole di palline e lucine con albero spoglio. Orchestrano momenti social tra turisti della stessa nazionalità e si occupano di seguire i dipendenti esteri che approdano a Trieste. Il sistema vive sia in alta che in bassa stagione, «soprattutto grazie a Fvg FilmCommission e Illy con il Master del caffé», sottolinea Martino. Ma non solo. Si occupano anche di vendite: «Siamo gli unici che possono offrire a un potenziale compratore di abitare in casa prima di comprarla e offriamo visite “preliminari” a distanza con Skype o Google Glass per chi non ha tempo di correre in giro per mezza Trieste». Su questo filone sta per nascere una società parallela che gestisca le case che acquirenti esteri hanno acquistato per usarle solo durante le vacanze.


TriesteVillas ha anche un cuore grande: collabora con Abc (Associazione bambini chirurgici del Burlo), che offre assistenza ai piccoli (e loro famiglie) nati con malformazioni, ricoverati all’ospedale pediatrico. Dopo l’incontro con una mamma che non poteva permettersi alcuna affittanza, a cui hanno dato gratuitamente la più bella villa che avevano, «abbiamo lanciato un appello ai nostri proprietari, decidendo di mettere a disposizione di queste famiglie una settimana l’anno ognuna delle nostre case».


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Il Piccolo