Case e giardini invasi da vespe, super lavoro per i pompieri
TRIESTE Aggressive, temibili e pericolose. Le vespe in questo periodo dell’anno sono così, tanto che gli esperti, per descriverne le caratteristiche, le paragonano a tossicodipendenti in crisi di astinenza. Lo sanno bene anche i vigili del fuoco che, in queste settimane, ricevono in media una decina di chiamate al giorno per rimuovere i favi degli insetti.
Ma perchè a metà agosto le vespe diventano particolarmente pericolose? Il motivo lo spiega Nicola Bressi, zoologo e naturalista della Società italiana di scienza naturale. «Le vespe sono carnivore e, attraverso la carne, alimentano le larve che producono un liquido che è il loro vero nutrimento. In questo periodo dell’anno le larve stanno concludendo il loro sviluppo e quindi non producono nulla, generando quindi negli adulti comportamenti che sono paragonabili a delle crisi di astinenza».
Le api invece non sono aggressive e pungono esclusivamente se si sentono in pericolo. Per capire la differenza tra le due tipologie di insetti basta avere un po’ di colpo d’occhio: le api sono marroncine, pelose e più grosse; le vespe invece sono gialle e nere con colori brillanti e hanno un corpo più lungo. «Ci sono chiaramente specie diverse - spiega Bressi -. Le api da miele sono quelle che incontriamo più spesso. Poi ci sono esemplari che vivono in coppia e non pungono mai. Di base tendono ad attaccare di rado e solamente vicino all’alveare perché con il pungiglione perdono anche una parte dell’intestino e quindi muoiono. Le vespe sono più aggressive in quanto carnivore e dopo la puntura in genere continuano a vivere».
Cosa fare in caso di punture? Intanto bisogna sapere che lo choc anafilattico si manifesta nel giro di 20 minuti. È essenziale quindi chiamare per tempo il 112. Chi è allergico, poi, farà bene a tenere sempre a portata di mano la siringa di adrenalina. Esistono poi precise istruzioni da seguire per quanto riguarda la presenza di favi. Per eliminare le “tane” delle api, la legge non ammette l’uso del veleno: le api infatti sono specie protette, per cui è necessario rivolgersi ad un apicoltore che provvederà alla rimozione del favo in totale sicurezza. Per le vespe invece il consiglio dell’esperto è di evitare il “fai da te”, «Senza chiamare sempre i vigili del fuoco - aggiunge Bressi - ci si può rivolgere ai disinfestatori. Tra poco comunque le vespe moriranno per l’arrivo del freddo quindi se il favo è piccolo, e cioè non supera le dimensioni di una mela, e in una zona non di passaggio, possiamo anche pensare di lasciarlo stare e poi rimuoverlo in inverno. Attenzione invece ai favi più grandi, solitamente nei buchi del muro: contengono numerosi animali che potrebbero anche aggredire a sciami, in quel caso bisogna far intervenire degli specialisti». Per ogni dubbio il Comune ha attivato lo “sportello natura”: all’indirizzo sportellonatura@comune.trieste.it è possibile anche mandare foto per far identificare la specie e ricevere consigli. —
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