Case di riposo, Villa San Giusto a Gorizia ha sconfitto il Covid-19

GORIZIA. Così hanno sconfitto il Covid-19. A Villa San Giusto sono giornate di sospiri di sollievo dopo l’ansia (comprensibile) del recente passato. La residenza protetta ha ultimato, tramite i tamponi, gli screening su tutto il personale, dipendente e non, che opera nella struttura, per verificare l’eventuale presenza dell’infezione Covid-19. I 144 test eseguiti dall’équipe del Dipartimento di prevenzione dell’Asugi, hanno dato tutti esito negativo.
«Un risultato che ci dà grande soddisfazione - sottolinea il direttore della struttura Marco Mariano - e che si aggiunge a quello, altrettanto favorevole, per gli esiti dei tamponi effettuati ai 180 pazienti della struttura, che hanno visto (come anticipato da “Il Piccolo”, ndr) un solo caso positivo, peraltro asintomatico, e che ora, dopo tre tamponi risultati negativi, è stato ufficialmente dichiarato guarito. Ad oggi, la struttura può essere definita Covid-free».
A preservare gli ospiti della casa di riposo dal contagio è stata, innanzitutto, la tempestività con cui sono state adottate le misure precauzionali necessarie a limitare la diffusione del contagio negli ambienti della struttura. «Sin dall’inizio dell’emergenza - spiega ancora Mariano - è stato rigorosamente limitato l’accesso ai visitatori esterni, disponendo la sospensione delle visite in struttura da parte di familiari, care-givers e amici. Visite prontamente supplite dall’utilizzo di un servizio di videochiamate: iniziativa che è risultata particolarmente gradita sia ai familiari sia, soprattutto, agli ospiti. Altra importantissima azione è stata quella di essere riusciti a dotare subito tutto il personale degli adeguati dispositivi di protezione individuale, anche nella fase in cui la disponibilità dei Dpi era molto limitata sul mercato».
«Altrettanto rilevanti - aggiunge Mariano - sono state, da un lato, tutta l’attività di formazione/informazione rivolta al personale sul corretto utilizzo dei Dpi e sulla necessaria osservanza dei protocolli sanitari e, dall’altro, l’intensificazione dell’attività di sanificazione della struttura». Da ultimo, ma non certo ultimo per importanza, il corretto comportamento e la riconosciuta professionalità di tutto il personale sono stati determinanti nel limitare al massimo la diffusione del contagio tra i nostri ospiti.
«Nella narrativa di queste settimane - analizza il direttore - il personale sanitario degli ospedali è stato giustamente definito “eroico” e meritevole di manifestazione di riconoscenza per la professionalità e per l’impegno profuso. Non vi è dubbio che sono grandi l’ammirazione e la profonda gratitudine che devono essere rivolte a tutto il personale del servizio sanitario impegnato in prima linea.
Al contempo spiace constatare che, fatte salve le numerose manifestazioni di apprezzamento pervenute da parte dei familiari degli ospiti, non una sola parola di riconoscenza e di ringraziamento sia stata rivolta pubblicamente al personale sanitario e socio-sanitario che lavora nelle case di riposo, il quale ha anch’esso dimostrato analoga professionalità e abnegazione, effettuando turni estenuanti, nei giorni feriali e festivi, sostituendo il personale assente o in isolamento, mantenendo elevata la qualità dell’assistenza e rischiando la possibilità di subire il temuto contagio».
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