Case di riposo isontine, sono 25 gli operatori risultati positivi al Covid

Riccardi: «È il responso degli oltre mille tamponi effettuati nelle 23 strutture» Neurologia è operativa al San Giovanni, nessun altro contagiato fra i ricoverati
Bumbaca Gorizia 24.04.2020 Ospedale, reparto neurologia © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 24.04.2020 Ospedale, reparto neurologia © Foto Pierluigi Bumbaca

GORIZIA Venticinque contagiati fra gli operatori sanitari delle ventitré case di riposo disseminate nell’Isontino, sia nel Goriziano, sia nel Monfalconese.

A fornire il dato l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi che, ieri mattina, ha incontrato in videoconferenza il sindaco Rodolfo Ziberna. Ed è stata l’occasione per fare il punto della situazione complessivo dei contagi in città e nel resto dell’Isontino.

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«Complessivamente - ha spiegato Riccardi -, i contagiati da Covid-19 nella città di Gorizia sono 64: 36 attualmente positivi al virus, 26 che sono usciti dal tunnel e un decesso (quello di padre Aurelio Blasotti dei frati cappuccini, ndr)». Un numero in crescita rispetto al recente passato. Ma spiegabilissimo, è stato detto, perché stanno arrivando gli esiti dei tamponi effettuati in tutte le strutture residenziali sanitarie della provincia. Ma è il dato relativo alle ventitré case di case di riposo quello macroscopico, anche perché seguiranno gli esiti dei controlli sulla popolazione anziana ospitata al loro interno.

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«È stata avviata - ha spiegato il vicegovernatore con delega alla Salute - un’ampia azione di screening con l’effettuazione di oltre mille tamponi, che ha permesso di scoprire, al momento, 25 casi tra gli operatori. Sono stati inoltre effettuati tamponi anche nella struttura dei Padri Trinitari, al Cisi, nella casa circondariale, nel Cpr di Gradisca d’Isonzo e nei due centri per l’immigrazione». La gran parte dei positivi sarebbero tutti asintomatici, tant’è che i tamponi sono stati effettuati solamente adesso perché non ci sono mai stati sintomi tali da far accendere la spia dell’allarme.

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Nel corso dell’incontro “a distanza” fra Riccardi e Ziberna si è parlato parecchio del reparto di Neurologia dell’ospedale di Gorizia dove si erano registrati, ieri, due casi positivi fra i pazienti ricoverati: uno residente a Gorizia, l’altro di Turriaco; uno ricoverato successivamente all’ospedale Maggiore di Trieste, l’altro trasferito nel reparto di Terapia intensiva attrezzato per il Covid-19 e allestito nell’ambito dello stesso San Giovanni di Dio. L’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi) è tranquillizzante e parla di «situazione sotto controllo». «Il reparto è aperto e attivo. E sono stati tutti sanificati e igienizzati gli ambienti, proprio per evitare che il contagio possa pericolosamente allargarsi. La giornata scorre come sempre», fa sapere l’ufficio stampa dell’Azienda.

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Fa eco l’assessore Riccardi. Ha spiegato al primo cittadino di Gorizia che «il reparto di Neurologia del presidio sanitario di Gorizia è operativo e in funzione, come confermato anche dalla direzione sanitaria dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontino, anche se il 22 aprile (mercoledì scorso) due pazienti ricoverati erano risultati positivi al Covid-19».

Il vicepresidente ha, poi, chiarito che, all’ospedale di Gorizia, «un paziente era stato sottoposto a precedenti accertamenti risultati negativi e, come previsto dai protocolli, prima di trasferirlo in ambiente Covid free, è stato nuovamente sottoposto a tampone, che ha dato risultato positivo. A quel punto il paziente, che si trovava già in stanza singola, è stato trasferito nel reparto coronavirus dell’ospedale Maggiore di Trieste». L’altro ammalato, invece, era stato sottoposto a tamponi e accertamenti con esito negativo, ma ulteriori accertamenti avevano evidenziato la presenza dell’infezione.

«In via precauzionale - spiega Riccardi - tutti i pazienti/degenti nel reparto di Neurologia sono stati sottoposti a tampone. E, al momento, risultato tutti negativi». Una notizia, dunque, rassicurante e che ha contribuito da allentare la tensione al San Giovanni di Dio.

Illustrando la situazione al primo cittadino del capoluogo isontino, Riccardi ha spiegato che, al momento, risultano positivi al Covid-19 due infermieri del pronto soccorso, mentre per quanto riguarda i pazienti, una delle cinque persone, ricoverate in Terapia intensiva a Gorizia, oggi sarà trasferita a Pordenone. Questa la situazione che si registra nell’ospedale di via Fatebenefratelli. —

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