Case di riposo, aumentano i posti letto
TRIESTE. La giunta regionale, in seduta straordinaria, dà il via libera in via preliminare al regolamento sulle case di riposo. L’obiettivo è quello di incrementare la qualità e favorire la domiciliarità, sottolinea l’assessore Maria Sandra Telesca. Accanto ai nuovi standard non manca una novità rilevante sul fronte dei posti letto convenzionabili per non autosufficienti: ce ne saranno 821 in più (dagli attuali 7.179 a 8.000) ma la Regione autorizzerà se necessario accreditamenti fino a quota 10mila, un ulteriore 25% in più.
La delibera aggiorna il cosiddetto fabbisogno di residenzialità. «Si tratterà di un aumento graduale - precisa l’assessore alla sanità -, che terrà conto di un corrispettivo e contestuale aumento della qualità oltre che della quantità». Al cittadino si intende dare maggiore possibilità di scelta, nell'ambito della rete dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti, «delle strutture residenziali maggiormente rispondenti alle proprie esigenze nell'ottica di garantire a tutti pari opportunità di fruizione e completa accessibilità». L’incremento dei posti letto, spiega ancora Telesca, «consente di favorire l'accesso dei soggetti pubblici e privati alla rete dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti, perseguendo in tal modo una maggiore concorrenza e un miglioramento dei servizi».
Per poter disegnare il nuovo assetto la giunta ha applicato parametri crescenti in corrispondenza delle età dei potenziali utenti: 0,05% della popolazione sino a 64 anni; 0,50% tra 65 e 74 anni; 4,50% dai 75 anni in su. Applicando queste percentuali sul territorio regionale, suddiviso in aziende per l'assistenza sanitaria, si è individuato il nuovo fabbisogno dei posti letti convenzionabili per non autosufficienti. Nel dettaglio, 1.798 per l’Aas 1, 1.684 per l’Ass 2, 1.087 per l’Aas 3, 1.614 per l’Aas 4; 1.817 per l’Aas 5. Un totale di 8mila, vale a dire 821 in più dei 7.179 di oggi (i Pl complessivi nelle case di riposo sono invece 11.039, di cui 8.751 per non autosufficienti). Ma, ribadisce Telesca, «la prospettiva è di accreditare fino a 10mila posti letto nel caso di aperture di nuove strutture».
Dalla giunta arriva però anche un via libera complessivo al regolamento che ridefinisce i requisiti minimi ai quali tutte le 190 strutture del Fvg dovranno obbligatoriamente attenersi: numero di posti letto, personale, minutaggio assistenziale, organizzazione degli spazi, strumentazione e alimentazione. Il testo prevede tra l’altro la presenza di un bagno ogni 4 letti, di zone collettive (soggiorno, sala da pranzo, bagno assistito con impianti di climatizzazione) ogni 25 persone, di sollevatori, materassi antidecubito (il 10% con la presenza di ospiti a elevato profilo di bisogno) e letti attrezzati. Anche gli spazi delle camere sono regolamentati: 24mq almeno per 4 letti, 16,5mq per 3, 12 mq per 2, 7,2mq per un letto. E ancora vengono fissati gli standard assistenziali.
L’intervento più sostanziale scatta dal secondo livello di non autosufficienza: dai 75 minuti di assistenza da garantire si passa a 100. E il personale dovrà essere qualificato: Oss e infermieri. «Si tratta di un provvedimento atteso da anni – commenta Telesca – che vede finalmente la luce per assicurare alla popolazione anziana, in particolare a quella non autosufficiente, una risposta semiresidenziale e residenziale». Il semiresidenziale, vale a dire l’accoglienza solo diurna in casa di riposo è obiettivo primario: «Vogliamo favorire più possibile la permanenza degli anziani nelle proprie case». Una volta approvata in via definitiva la norma, conclude l’assessore «sarà possibile avviare un processo di riqualificazione della rete residenziale esistente, articolata secondo diversi livelli di intensità e complessità richiesti dall'intervento assistenziale e coerente con il fabbisogno residenziale complessivo regionale di posti letto suddiviso per profilo di bisogno».
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