Casapound cerca sede e lancia la sua sfida nella corsa ai consensi dell’estrema destra

il retroscenaLo spazio politico neofascista a Trieste si fa sempre più conteso. Oltre alla presenza storica di Forza Nuova, infatti, sta cercando sede anche il movimento romano Casapound, il cui capo...

il retroscena



Lo spazio politico neofascista a Trieste si fa sempre più conteso. Oltre alla presenza storica di Forza Nuova, infatti, sta cercando sede anche il movimento romano Casapound, il cui capo Simone Di Stefano era in città nei giorni scorsi.

Dalla dirigenza del piccolo partito di estrema destra arriva la conferma dell’intento. I militanti avrebbero già preso in esame diverse possibili sedi, ma affermano di non aver ancora sottoscritto nessun contratto di affitto. L’obiettivo è di aprire un punto di Cp il prima possibile. Il partito smentisce però la notizia, circolata in questi giorni, di un’apertura imminente.

Si tratta di una notizia che va a complicare il quadro dell’estrema destra cittadina. Forza Nuova è storicamente la formazione più radicata sul territorio, e di recente ha portato a compimento l’operazione d’immagine dell’importazione del transfugo leghista Fabio Tuiach nelle proprie fila.

Il pugile non manca di propagandare il movimento politico dalle fila del Consiglio comunale, dove sostiene l’amministrazione Dipiazza, e nemmeno nella sua attività sportiva. Sono ancora calde le polemiche per la comparsata al suo ultimo match del leader forzanovista Roberto Fiore (condannato per banda armata e associazione sovversiva come capo di Terza posizione). Ora vi si aggiungono quelle per un post dell’agosto scorso in cui, annunciando le ronde, scriveva: «A qualche democratico farà paura forse un gruppetto di pugili e picchiatori con la tessera di Forza Nuova...»

L’arrivo di Casapound andrà quindi a sovrapporsi al radicamento forzanovista, visto che le differenze fra i due movimenti fascisti stanno più nello stile che nei contenuti: la divergenza principale sta nel tradizionalismo cattolico di Fn.

Tutto ciò si inserisce in un contesto in cui fette importanti del panorama politico si spostano a destra, complicando uno scenario che per tradizione a Trieste è sempre affollatuccio. Fratelli d’Italia è infatti il partito dell’arco parlamentare che si è fatto carico dell’eredità simbolica del vecchio Movimento sociale. Ma ora all’ombra del Mascellone si affaccia anche la Lega, che ha saputo rimasticare e riproporre molti contenuti della destra radicale. Tanto che dall’alto della giunta regionale l’ex vicesindaco Pierpaolo Roberti ha dato la sua approvazione alla ronda dei neofascisti. —



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