CasaPound apre una “filiale” Si mobilita tutta la sinistra

La notizia è stata postata ieri da CasaPound Italia sul proprio profilo Facebook. Poche parole per annunciare che sabato 19 settembre ci sarà «l’inaugurazione della nuova sede di “CasaPound” a Gorizia. Sarà presente il presidente di Cpi, Gianluca Iannone».
Non ci sono indicazioni sull’orario ma si sa che il luogo prescelto è la centralissima via Mazzini. CasaPound, dunque, mette radici in città. Il movimento di estrema destra, che il 23 maggio scorso aveva scelto proprio la nostra città per una contestatissima manifestazione nazionale in occasione dell’entrata in guerra dell’Italia, diventerà una presenza fissa nel capoluogo isontino. Già scelto anche il nome: la sede si chiamerà “La Tenace”.
Ma questo appuntamento rischia di degenerare perché si sono immediatamente mobilitati i movimenti antifascisti. Hanno aperto anche un profilo su Facebook intitolato molto chiaramente “Manifestazione contro l’apertura di una sede di CasaPound di Gorizia”. Vicino c’è anche un breve intervento dai contenuti molto chiari: «Dopo il riuscito corteo del 23 maggio scorso - si legge nella breve nota - gli antifascisti e le antifasciste tornano in piazza a Gorizia contro l'apertura della sede di Casapound affinché questa nuova provocazione dei fascisti non avvenga in silenzio. Ora e luogo della manifestazione verranno comunicati prima possibile. Invitiamo tutti e tutte a diffondere la voce e mobilitarsi fin d'ora». Firmato: Osservatorio regionale antifascista.
Nel frattempo, sui social network sono già iniziati i commenti pro e contro e chè chi minaccia, sin da oggi, di usare la fionda e le sue biglie per lanciarle addosso a chi manifesterà contro l'apertura delle sede di CasaPound. Una presa di posizione che ha scatenato, ovviamente, le reazioni stizzite degli antifascisti. «Ricordo che la legge n. 645/1952 sanziona ogni associazione, movimento o comunque gruppo di persone non inferiore a cinque che persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista”, la risposta di un’antifascista di Gorizia.
Proprio in questi giorni CasaPound è tornata in azione nella nostra città: nella notte tra domenica e lunedì della passata settimana - come si ricorderà -, i militanti del movimento di estrema destra appesero all’esterno del convitto del San Luigi uno striscione («No al business immigrazione al San Luigi») per protestare contro l’ipotesi che vorrebbe la struttura trasformata in un centro di accoglienza per richiedenti asilo.
«Siamo di fronte all'ennesimo caso di indifferenza -scrisse su Facebook CasaPound Fvg - rispetto al popolo italiano in difficoltà economica che viene ancora una volta messo da parte per il business dell'accoglienza».
«Chi trae vantaggio da questa vile mossa? Imprenditori senza scrupoli, che vedono nei clandestini una considerevole opportunità per riempire le proprie tasche, senza il minimo pensiero per i loro connazionali in situazioni precarie», la conclusione.
(fra.fa.)
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