CasaPound apre la sede a due passi da via Paduina

I fascisti di CasaPound aprono una sede a Trieste. La manifestazione nazionale dello scorso 3 novembre ha quindi posto le basi per quanto avverrà il prossimo 2 febbraio, quando il capo del partito Gianluca Iannone verrà in città per inaugurare la nuova sede di Cpi. La posizione è significativa: via San Zaccaria, a due passi da viale XX Settembre e da via Paduina, storici epicentri del neofascismo triestino ai tempi del Fronte della Gioventù.
L’annuncio è dato dalla pagina Facebook di CasaPound Trieste. Il profilo ha pubblicato l’immagine di un manifesto in cui si danno tutti i particolari dell’inaugurazione. Cpi non è nuova a beffe e falsi annunci, volti a sviare le contestazioni che i suoi raduni generano con regolarità. Questa volta, però, non paiono esserci dubbi: l’inaugurazione si terrà il secondo giorno del mese prossimo nella sede di via San Zaccaria 4/A. Vi prenderanno parte, oltre a Iannone, il coordinatore regionale del partito Nicola Di Bortolo e il responsabile provinciale Francesco Clun.
Via San Zaccaria è un vicolo stretto compreso fra via Ginnastica e via Crispi, a due passi da via Carducci e dal viale. La futura sede di CasaPound è collocata in quella che sembra esser stata una vecchia sede commerciale affacciata sulla strada. Le due vetrate sono protette da pesanti inferriate. Attraverso le fessure si intravede una porta a vetri sulle cui ante sono stati attaccati dei fogli, come a coprire qualcosa. Sbirciando con attenzione, si vede spuntare da sotto parte della scritta “CasaPound Trieste”: sulla porta comparirà quindi il curioso simbolo con la tartaruga che caratterizza il movimento fascista.
Nelle settimane scorse il responsabile provinciale Francesco Clun aveva pubblicato sul suo profilo Fb l’immagine di una parete tinteggiata di rosso sui cui compariva lo stesso simbolo. Tra tutti i movimenti di estrema destra italiani, Cpi è quello più attento a questioni grafiche ed estetiche, e anche l’unico ad aver creato un’estetica riconoscibile. Anche il manifesto usato per pubblicizzare l’inaugurazione triestina non fa eccezione: vi compare una nave stilizzata con scritto sulla fiancata “Audace”, che sarà anche il nome della sede. A quanto pare i fascisti hanno pensato di premunirsi contro eventuali aggressioni o atti vandalici. Sul muro esterno della sede fanno infatti capolino due occhi elettronici nuovi di zecca. Non è un particolare trascurabile, giacché un impianto di sorveglianza è un investimento non da poco e tutt’altro che consueto per un piccolo movimento politico.
Essendo una via residenziale, non è che in via San Zaccaria passeggino molte persone che abbiano qualcosa da dire su uno sbarco neofascista, soprattutto in una ventosa e gelida mattina di fine gennaio. Al buffet che fa da dirimpettaio alla futura sede di Cpi nessuno s’è accorto di niente. «Sì, abbiam visto che un gruppo di ragazzi sta facendo dei lavori lì dentro, sono anche passati di qui a bere un caffè. Tranquillissimi. Ma non sapevamo chi fossero», spiegano.
In questo modo la zona del viale torna a essere il cuore nero di Trieste. A due passi da via San Zaccaria, come detto, sorgeva la storica sede del Fronte della Gioventù di via Paduina. Lì si formarono numerosi esponenti della destra nazionalista triestina, a partire da Almerigo Grilz, il giornalista morto in Africa nel 1987. Non lontano, in via Crispi, si trovava anche la sede di Azione Giovani.
In fondo il viale non ha mai smesso di essere la zona preferita dai nazionalisti triestini. Basti ricordare quando, qualche anno fa, tutta l’area venne tappezzata da una serie di manifesti con l’immagine di un’aquila al tramonto e un saluto a un fantomatico “capitano”. Più di qualcuno pensò fosse un riferimento a Erich Priebke, capitano delle Ss, aguzzino delle Fosse Ardeatine, deceduto proprio in quei giorni. Sia come sia, un ignoto colse l’occasione per “dirottare” i manifesti sovrapponendovi una serie di immagini di altri capitani, da Totti al barbuto dei bastoncini di pesce.
Nei giorni scorsi CasaPound non ha mancato di accodarsi ai camerati forzanovisti nell’opposizione al Gay Pride di Trieste: «Lontani da posizione omofobe che notoriamente non appartengono al nostro movimento, vogliamo esprimere la nostra ferma contrarietà al Gay Pride», hanno scritto sul loro profilo Fb. Le motivazioni addotte sono quindi «il decoro e la decenza» opposti al Pride, che i fascisti vedono come «una pagliacciata folkoristica ed esibizionista». Lo scorso 3 novembre poco meno di 2mila fascisti hanno sfilato a Trieste, in fila per sei, con fumogeni tricolori, torce e lugubri riti in ricordo dei caduti.
Contro di loro scesero in piazza 5 mila antifascisti. —
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