Casa Ater occupata dai “disobbedienti”

Attivisti della Casa delle Culture invitano i candidati regionali a un dibattito in via Commerciale 163
Silvano Trieste 16/04/2013 Occupazione da parte degli autonomi, in via Commerciale 163
Silvano Trieste 16/04/2013 Occupazione da parte degli autonomi, in via Commerciale 163

«Nessuno dei candidati alle regionali ha speso neppure una parola sulla politica della casa; con questo gesto vogliamo stimolare il dibattito, fare uscire allo scoperto chi guiderà la regione e pungolare l’Ater, la cui politica presenta lati inspiegabili o poco chiari su cui i cittadini possono pretendere spiegazioni». La ventina di attivisti di “Emergenza casa Trieste” spiegano così l’occupazione dell’appartamento al primo piano di via Commerciale 163. L’edificio, che tempo fa al piano terra ospitava un negozio di alimentari, è di proprietà del Comune ma dato in gestione all’Ater per la vendita.

«È un caso emblematico, perciò lo abbiamo scelto. È uno dei 7.800 alloggi dichiarati non assegnabili in quanto necessitano di lavori di ristrutturazione. Che l’Ater ritiene troppo onerosi da affrontare. Così li pone in vendita» spiegano i volontari del gruppo informale di circa 50 membri nato da un’assemblea alla Casa delle Culture e che preferiscono non fornire i loro nomi, anche «se non stiamo facendo nulla di illegale, ci sono sentenze in merito anche della magistratura di Trieste». Dunque l’Ater che per statuto dovrebbe contribuire a risolvere il problema-casa alle fasce più deboli, pone sul mercato gli immobili. «Ma i conti non tornano - spiegano gli occupanti -: questo appartamento di 70 metri quadri circa è in vendita a 168mila euro. Ma è sopra il prezzo di mercato: locali di ben maggior pregio sono disponibili in provincia a 2mila, 2.500 euro al metro. E qui, per chi si accontenta come i tanti cassintegrati, precari a vita, nuovi poveri, tranne che per alcuni impianti non c’è molto da fare. Gli infissi, i soffitti, i muri e i pavimenti sono a posto». “Emergenza casa Trieste” poi sottolinea come in questi casi si ricorra all’“autorecupero”. In pratica, al “fai da te”.

«Con questa azione non lediamo il diritto di alcuno - spiegano - e neppure vogliamo prevaricarne di altri. Ma amministratori politici e Ater devono intervenire. La stessa Ater ha dichiarato che, mentre in provincia vi sono un milione di metri quadri inusati e 11mila alloggi privati sfitti, l’ente a fronte di 4.500 domande potrà evaderne entro il 2015 nella migliore ipotesi 900. Qualcuno deve bilanciare questa situazione. Abbiamo invitato tutti i candidati a un confronto pubblico qui domani (oggi per chi legge, ndr) alle 17.30. Intanto abbiamo inviato un “tweet” a Grillo». (p.p.g.)

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