Casa assediata dai topi, Trieste si mobilita

Scatta la macchina della solidarietà nei confronti della famiglia costretta a vivere in una casa distrutta da un allagamento
Lasorte Trieste 08/09/15 - Raccolta Fondi per Famiglia Via dell'Eremo
Lasorte Trieste 08/09/15 - Raccolta Fondi per Famiglia Via dell'Eremo

Una rete di solidarietà si è cinta attorno alla famiglia Pisani. La storia di questo padre e questa madre costretti a far vivere le loro due bimbe, di cui una diversamente abile, in una casa in via dell'Eremo, prima resa praticamente inagibile da un allagamento e ora dai topi, ha commosso i triestini. Lo scorso 14 giugno la loro abitazione era stata devastata da una bomba d’acqua che aveva fatto collassare la rete fognaria e ora ad aggravare la situazione c’è pure un’infestazione di topi che arrivano in casa proprio da quegli squarci creati dall’allargamento, squarci che la famiglia non riesce a sistemare per mancanza di denaro.

Una storia che ha dell’assurdo e che ha messo a nudo le difficoltà di una famiglia dove il padre lavora ai cantieri navali e la madre è disoccupata. Ma i triestini non sono riamasti indifferenti e si sono rimboccati le maniche per dare concretamente una mano ai Pisani. «Singolarmente, per darci una mano si sono fatti vivi diversi cittadini, anche alcuni amici che non sapevano della situazione», racconta Pisani commosso da tanta solidarietà. Ad attivarsi immediatamente sono stati alcuni dei gruppi triestini più seguiti su Facebook.

Gli iscritti a “Te son del Trieste se”, “Volontari per Trieste pulita”, “Nimdvm” e “Semo triestini e po’ bon” si sono uniti organizzando una racconta di fondi. «Fino a martedì prossimo, presso la camiceria Bisi di Ponte della Fabra 2, vicino a piazza Goldoni - spiega l’avvocato Alberto Kostoris, tra gli amministratori di Nimdvm - abbiamo messo a disposizione un contenitore per raccogliere fondi per questa famiglia. La storia ci ha molto colpito, soprattutto per la presenza delle due bambine, e riteniamo giusto, quando un cittadino è in difficoltà, unirci per dare una mano».

«Noi, come altri gruppi, su Facebook oltre a divertirci, quando possiamo, usciamo dal virtuale e diventiamo concreti - aggiunge - difronte ad una persona che ha bisogno di una mano. Dopo aver fatto le opportune verifiche, scendiamo in campo cercando di fare il possibile».

E pure il Comune di Trieste non si è tirato indietro. Ieri pomeriggio il padre, Emmanuelle Pisani, è stato ricevuto dall’assessore ai Servizi sociali, Laura Famulari: «Si tratta di verificare la situazione - spiega l’assessore - e di capire come poter aiutare questa famiglia. Comunque noi ci siamo, daremo sicuramente un aiuto anche cercando di sbrogliare eventuali inceppi burocratici».

La casa ora è praticamente inagibile. La perizia assicurativa è troppo bassa in confronto ai preventivi dei lavori di ripristino. I Pisani a quei preventivi non riescono a far fronte senza appunto un congruo indennizzo. E la situazione dell’immobile sta peggiorando. L’acqua che lo scorso giugno ha allagato l’intera casa è fuoriuscita dal muro maestro facendo cedere anzitutto il solaio della camera da letto delle bambine, con le tavelle sfondate in più punti e compromettendo nei mesi tutta la struttura generale dell’abitazione. «Da lunedì scorso - racconta Pisani - la situazione si è ulteriormente aggravata. I topi che hanno fatto il nido dietro ad un’intercapedine, che fino a giorni fa sentivamo muoversi e che intravedevamo dagli squarci nel soffitto, ora entrano in casa. Non hanno paura di nulla».

Per ovviare a queste condizioni, vista le presenza soprattutto delle figlie di tre e cinque anni, Emmanulle sta valutando la possibilità di trasferirsi in un camper. «Non ho alternative, non ho altre abitazioni a disposizione per ospitare l’intera mia famiglia - riferisce - e ho trovato questa persona che mi ha messo a disposizione il suo camper».

Un’alternativa sicuramente non adeguata e dignitosa per una famiglia composta da quattro persone, delle quali due bambine piccole, una con una disabilità. «Valuteremo le condizioni e le possibilità - sostiene Famulari - poiché in casi simili cerchiamo di dare una locazione provvisoria». Che potrebbe servire anche nel caso si rendesse possibile effettuare i lavori di ripristino della casa. Un appello viene rivolto, in questo caso, a tutte le ditte che si occupano di edilizia disponibili a dare una mano.

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