Cartiere Burgo: al via i licenziamenti per 100 dipendenti a Duino
TRIESTE Burgo ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per cento lavoratori (8 impiegati e 92 operai) dipendenti della duinese “Cartiera del Timavo”. La conferma è arrivata da fonti sindacali regionali e triestine. La comunicazione è destinata al ministero del Lavoro, all’assessorato competente della Regione, alle organizzazioni sindacali. Una notizia non certo inattesa, perchè collegata, dal punto di vista tecnico, alla scadenza della solidarietà contrattuale prevista per l’inizio del febbraio 2019. La procedura si articola in due fasi, una della durata di 45 giorni, l’altra di 30 giorni: dunque in tutto 75 giorni, che, a partire da adesso, andranno infatti a coincidere con il febbraio del prossimo anno.
Fonti confindustriali precisano che questo “atto dovuto” non interrompe la trattativa in atto con l’imprenditore Giulio Spinoglio, patron della “Cartiera di Ferrara”, l’unico che si sia fatto avanti per tentare la riconversione della linea produttiva “2” dal dismesso patinatino ai tubi di cartone. Se il negoziato, che coinvolge in modo importante la Regione Fvg, non dovesse andare in porto, a una parte dei cento esuberi sarà proposta, come alternativa al licenziamento, il trasferimento in un altro sito del gruppo (cinque stabilimenti in Veneto, uno in Lombardia, in Fvg c’è anche Tolmezzo, poi operano due fabbriche nel Lazio e in Abruzzo).
Attenzione però: 65 possibili trasferimenti per un totale effettivo di 160 esuberi, perchè Burgo accende la stessa procedura anche nello stabilimento cuneese di Verzuolo. Il 30 novembre il piano di riconversione del gruppo sarà al centro di un incontro in Regione fra azienda e sindacati.
Intanto la partita si gioca a tre: Burgo, Spinoglio, Regione Fvg. Burgo continua a condurre la “linea 3”, la sola dedicata al patinatino, ma ha già dichiarato di non aver intenzione di mettere mano alla riconversione della “2”. Supporta comunque il progetto di Spinoglio, con il quale dovrà cogestire lo stabilimento di San Giovanni. Poichè il sito è proprietà del gruppo cartario, è proprio Burgo il riferimento ufficiale per la Valutazione di impatto ambientale (Via) necessaria alla realizzazione di un pirogassificatore all’interno della fabbrica.
L’impianto, che sottende un investimento di 6 milioni a carico di Spinoglio, è considerato un passaggio ineludibile dall’imprenditore, che ha più volte chiarito che andrà avanti nella riconversione solo se verrà costruito il pirogassificatore, in quanto gli consentirebbe decisivi risparmi gestionali.—
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