Cartiera Burgo, prorogata la Cassa integrazione

Da oggi al 5 dicembre ma potrebbe protrarsi fino al 9: interessa la linea 2
Lo stabilimento della Burgo
Lo stabilimento della Burgo

Duino, anche stavolta, ha fatto la sua parte. È stata piena e convinta l'adesione dei lavoratori occupati a San Giovanni in Tuba allo sciopero dei dipendenti di tutto il Gruppo Burgo, che in regione conta anche un altro stabilimento a Tolmezzo. Otto ore di astensione per ognuno dei tre turni. Ma si è registrata anche la nutrita partecipazione, con una delegazione partita ieri mattina alla volta di Vicenza dal piazzale sulla Sr14, all'iniziativa unitaria indetta davanti alla sede della Confindustria.

A guidare il serpentone di manifestanti le sigle Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Carta, presenti coi segretari nazionali di categoria e i confederali. Tra le autorità anche l'onorevole Giorgio Santini (Pd). Da tempo i dipendenti Burgo si sono fatti carico di rilevanti sacrifici, accettando riduzioni di salario e aumenti della flessibilità nella prestazione lavorativa, con lo scopo il salvaguardare il posto. E il corteo di ieri ha espresso, attraverso coloriti striscioni, anche il diffuso malessere.

Di ieri l'ultima notizia negativa: ancora cassa integrazione per la linea 2, forse addirittura fino al 9 dicembre. Il Gruppo Burgo, ricordiamo, occupa 4800 dipendenti per 11 stabilimenti in Italia (tra i quali la Cartiera del Timavo) e uno in Belgio. Da mesi i sindacati esigono dall'azienda risposte sul futuro degli operai, in particolare dopo le ipotesi degli ultimi mesi su un piano di salvataggio del consistente debito che non potrebbe non avere ricadute occupazionali. Nonostante ciò, i vertici non hanno ancora presentato alcun piano industriale. Di qui lo sciopero nazionale, che ha riscosso da parte della Rsu e delle organizzazioni sindacali territoriali dello stabilimento di Duino ampia “soddisfazione per la forte adesione all'astensione e alla manifestazione dei lavoratori del Gruppo Burgo a Vicenza”.

La fabbrica di Duino ha appoggiato pienamente lo sciopero: due pullman con gli operai sono partiti per il Veneto e a San Giovanni in Tuba si è assistito alla totale fermata del sito. Ma dall'entusiasmo per uno sciopero che ha compattato sigle e lavoratori nel breve volgere si è passati all'allarme, per la notizia diffusa ieri e comunicata dall'azienda alle Rsu 24 ore prima della manifestazione vicentina della nuova iniezione di Cassa integrazione ordinaria, che coinvolgerà ben oltre un centinaio di lavoratori della linea produttiva 2.

«Siamo ulteriormente preoccupati – così Cgil, Cisl e Uil - per l'annunciata fermata, dichiarata dall'azienda dal 29 (oggi, ndr) al 5 dicembre, con possibile proroga al 9». Anche alla luce di ciò, dunque, l'iniziativa davanti alla sede della Confindustria è stata un'occasione importante di “sensibilizzazione verso i cittadini e le istituzioni sulle condizioni in cui versa l'intero gruppo” e “delle gravi conseguenze che potrebbero subire i lavoratori e le loro famiglie per eventuali dismissioni o ridimensionamento” dei poli industriali.

«Ricordiamo – hanno concluso le organizzazioni sindacali - che il nostro comparto resta sempre un'eccellenza nel settore industriale del Paese. Che, al pari di altre, se non verrà rivitalizzata, andrà perduta. Proprio per questo ormai si rende improrogabile un incontro con la Presidente della Regione, per analizzare le potenzialità che il sito di Duino può ancora esprimere».
 

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