“Cartello” sul Lucentis, la Regione Fvg pronta a fare causa ai big dei farmaci
TRIESTE Il Friuli Venezia Giulia valuta la possibilità di aderire a un’azione congiunta con altre Regioni per recuperare i soldi spesi in più a causa dell’accordo, scoperto e denunciato dall’Antitrust, tra le due multinazionali Novartis e Roche, accusate di cartello sui farmaci oftalmici Avastin e Lucentis. Lo fa sapere l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi, comunicando anche la quantificazione del danno provato al Sistema sanitario regionale: poco meno di 7,5 milioni di euro.
Il Fvg aveva già avviato a febbraio la richiesta danni, ma spunta ora un’altra possibile via giudiziaria dopo che anche altre Regioni - le prime sono state Toscana, Piemonte, Veneto e Lazio - hanno annunciato cause civili per il risarcimento di danni milionari. La nuova tappa della vicenda è conseguenza della sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la sanzione dell'Antitrust da 182 milioni nei confronti di Novartis e Roche, ritenute colpevoli di un’intesa anticoncorrenziale intorno a due farmaci utilizzati per le patologie oculari, in particolare la maculopatia.
Una vicenda lunga anni. Con una lunga e articolata sentenza, i giudici romani hanno però messo la parola fine a un caso scoppiato nel febbraio 2013 con la decisione dell’Antitrust di avviare un’istruttoria nei confronti di Novartis e Roche per verificare «se avessero posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza per la vendita in Italia di farmaci destinati alla cura di patologie oftalmiche, quali la degenerazione maculare senile».
Nel 2014 è arrivata quindi la decisione dell’Authority di comminare una sanzione di oltre 90 milioni a ciascuna delle due aziende «per aver posto in essere un’intesa orizzontale restrittiva della concorrenza volta a ottenere una differenziazione artificiosa dei farmaci Avastin e Lucentis, manipolando la percezione dei rischi dell’uso in ambito oftalmico di Avastin», farmaco sviluppato dalla ditta statunitense Genentech che ne ha affidato lo sfruttamento commerciale al di fuori degli Stati Uniti alla Roche. L’intesa avrebbe «mirato a ridurre la domanda, e quindi le quantità vendute, di un prodotto meno costoso (Avastin, 81,64 euro a iniezione) a favore del più costoso concorrente (Lucentis, 902 euro a iniezione) attraverso il condizionamento dei soggetti responsabili delle scelte terapeutiche». A inizio 2018 pure la Corte di Giustizia europea aveva confermato i rilievi dell'Agcm nei confronti delle ditte coinvolte, ritenute responsabili di aver violato il diritto di concorrenza nell'Unione tra il 2011 e il 2014. Ed è proprio tra il primo giugno 2011 e il 27 febbraio 2014 che la Regione Fvg stima di avere subito un aggravio di costi pari a 7.478.156,00 euro, Iva compresa.
A conclusione della quantificazione dei danni provocati dalla somministrazione di 8.287 confezioni dispensate, si è deciso dunque di procedere nei confronti di Novartis e Roche, anche eventualmente aderendo a un'azione solidale con le altre Regioni. —
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