Carso e Muggia nuove “case” del picchio rosso mezzano
TRIESTE Ora è ufficiale: una nuova specie di uccello ha deciso di nidificare nella provincia di Trieste. Si tratta del Picchio rosso mezzano (Dendrocoptes medius), che, come si deduce già dal nome, è la specie di picchio rosso che per dimensioni si inserisce tra il più conosciuto picchio rosso maggiore e quello più piccolo, il cosiddetto picchio rosso minore.
Ad accertare, con tanto di puntuale documentazione videofotografica, la prima nidificazione del picchio rosso mezzano nel nostro territorio è stato l’ornitologo triestino Enrico Benussi, coadiuvato dal fido collaboratore Nereo Verginella. Un accertamento di grande valore tenendo conto che quella testimoniata dal naturalista giuliano è la prima nidificazione di questa specie non solo in regione, ma in tutta l’Italia settentrionale. «La specie è stata localizzata fino ad ora in querceti maturi di sei località del Triestino, che vanno dal Carso al Muggesano, con almeno una decina di coppie riproduttive accertate. Alla luce delle attuali conoscenze la specie può essere considerata sottostimata nel numero degli effettivi», spiega Benussi.
A dar man forte alla scoperta, la conferma di un primo nido occupato e la documentazione di un accoppiamento. Bosco di Vignano, monte Carso, Draga Sant’Elia, monte Lanaro sono alcune delle aree che hanno confutato il fatto che il picchio rosso mezzano nidificasse in Italia esclusivamente sulle montagne meridionali e nello specifico in boschi di latifoglie, sino a raggiungere al massimo l’Abruzzo. A causa del piumaggio bianco e nero e del cappuccio rosso, il mezzano ricorda in parte un giovane di picchio rosso maggiore da cui si distingue per le minori dimensioni (circa 20 centimetri), l’assenza della stria nera ai lati del capo e dei mustacchi neri, e per una macchia nera ai lati del collo. Di norma staziona in alto sugli alberi, per cui è tutt’altro che facilmente visibile: l’avvistamento a terra di un picchio rosso mezzano rappresenta un evento molto raro, poiché preferisce vivere la maggior parte della propria vita nel fitto delle chiome lontano da sguardi indiscreti. «Come il picchio rosso maggiore, il mezzano si nutre su tronchi e rami mangiando insetti ma non solo, visto che è stato fotografato con una bacca nel becco. A differenza di altre specie simili di picchi, però, il mezzano non utilizza sempre il classico “tambureggiamento” per la delimitazione del proprio territorio diventando così piuttosto “silenzioso” rispetto al maggiore», spiega Benussi.
Ma questo uccello come è arrivato sul Carso e nei dintorni? «Negli ultimissimi anni il mezzano ha avuto una espansione nei Balcani. L’incremento numerico lo ha portato a spingere verso occidente arrivando quindi da noi dalla Slovenia. In passato era già stato osservato lo svernamento invernale in varie zone – Doberdò, Collio e Valli del Natisone – ma ora è arrivata questa importante conferma, ossia che questo piciforme nidifica sul Carso e in zona Muggia. A questo punto – conclude Benussi – è facile ipotizzare che nel corso degli anni si espanderà ulteriormente in Friuli Venezia Giulia. Al momento però è una primizia tutta nostra». —
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