«Carrozzerie già in crisi da Roma un’altra mazzata»

Il pressing sul governo continua. E la costola triestina di Confartigianato fa proprio il grido d’allarme, lanciato a livello nazionale assieme alle altre associazioni di categoria e a tanti lavoratori anche con la mobilitazione dell’altro giorno a Roma, sulle ripercussioni che rischiano di avere le nuove disposizioni su Rc auto e riparazione di mezzi incidentati previste dal decreto legge “Destinazione Italia”. Norme che, ricorda il segretario generale di Confartigianato Trieste Enrico Eva, «obbligano a rivolgersi, per rimettere a posto ad esempio la propria auto, solamente alle carrozzerie convenzionate con le compagnie d’assicurazione. Il cittadino, insomma, non può più scegliere. Un vincolo che, operativo dal 24 dicembre scorso, rappresenta un’altra mazzata per la categoria». Settore già in sofferenza a causa della crisi: attualmente sono una sessantina le carrozzerie (con una media di dipendenti di 2,5-3 unità, cui si sommano titolari, soci e collaboratori familiari) registrate alla Camera di commercio che operano nella provincia triestina, nel 2009 però erano 96. Solo un terzo di quelle attualmente attive, cioè «una ventina - conferma il presidente provinciale della categoria in seno alla sezione locale di Confartigianato, Maurizio Miani -, hanno in piedi almeno una o, in certi casi, più convenzioni con compagnie assicurative».
Le ripercussioni negative derivanti da queste disposizioni, secondo Confartigianato, sono estese all’intero insieme delle attività di autoriparazione, e non limitate alle sole realtà non convenzionate con le assicurazioni. Lo spiega ancora Enrico Eva: «Non solo vi sarà un calo di clienti per le carrozzerie non convenzionate ma - prosegue - anche quelle che lo sono verranno sempre più spremute dalle compagnie assicurative, con l’applicazione di costi orari via via più bassi. È incomprensibile che nel momento storico attuale il governo vada a tutelare le assicurazioni invece che le imprese. Serve una riflessione perché il sistema funzionava com’era e faceva circolare soldi. Speriamo che entro la scadenza dei 60 giorni per la conversione in legge del decreto il legislatore ci ripensi e intervenga. Continueremo a lottare per questo». Qualora i termini della questione dovessero invece rimanere immutati, all’atto del rinnovo annuale del contratto con il cliente la compagnia di assicurazione potrà applicare l’obbligo della cosiddetta “forma specifica” (il vincolo sulle carrozzerie convenzionate), lo stesso discorso vale per la stipula di nuovi contratti. «Certo - riprende Eva - qualche compagnia potrebbe anche continuare a lasciare libertà di scelta al suo assicurato, ma temiamo saranno poche e probabilmente a fronte di una maggiorazione del premio». La penalizzazione, oltre a riguardare i lavoratori del settore, «interessa anche il cittadino - aggiunge infine il segretario generale di Confartigianato -. In primo luogo perché non avrà più la possibilità di scelta o di rivolgersi al proprio carrozziere di fiducia. E inoltre perché sarà obbligatoria la riparazione del danno, escludendo così l’opzione di farsi risarcire tenendosi i soldi in mano, come accadeva magari nelle situazioni di auto particolarmente vecchie».
«Le carrozzerie convenzionate sono prese per il collo», ribadisce Maurizio Miani sulle condizioni stabilite dalle assicurazioni con le stesse. E l’altro giorno a Roma, nella manifestazione nazionale di protesta dei carrozzieri, Confartigianato, Cna e Casartigiani hanno ribadito il pericolo «di far chiudere migliaia di carrozzerie indipendenti, con 60mila addetti» in tutta Italia.
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