Caro Carburanti, Ryanair sospende il volo da Trieste a Bruxelles

Stop deciso dalla compagnia alla luce del raddoppio dei costi delle rotte invernali. Doccia fredda per lo scalo Fvg dopo un’estate positiva con passeggeri in crescita
Marco Ballico
Katia Bonaventura
Katia Bonaventura

TRIESTE Era il 4 agosto 2021 quando Trieste Airport annunciava il lancio della rotta Trieste-Bruxelles Charleroi, servita da Ryanair. Quel volo, partito domenica 31 ottobre dell’anno scorso con due frequenze settimanali, il giovedì alle 16.45 e la domenica alle 16.10, verrà sospeso esattamente un anno dopo, alla fine del mese. E ripartirà solo la prossima primavera, precisamente domenica 26 marzo 2023.

Estate da record per il Trieste Airport nonostante il costo dell’energia
Katia Bonaventura

Eppure il collegamento, che era stato pensato anche per la comunità di corregionali in Belgio, ha avuto un rendimento positivo, fa sapere l’amministratore delegato dello scalo regionale Marco Consalvo. I dati degli ultimi mesi comunicati dagli uffici della società, a partire da aprile parlano di più di 15mila viaggiatori, con un riempimento medio del 77% e punte dell’83% a luglio e dell’88% ad agosto. La realtà della congiuntura economica internazionale ha però nuovamente ripercussioni sul traffico aereo. Non c’entra la pandemia, stavolta, ma il caro carburante, con costi per le compagnie mediamente raddoppiati rispetto al periodo precedente alla crisi energetica.

Il taglio delle rotte invernali di Ryanair era stato annunciato nei siti specializzati ed è diventato realtà. Questione appunto di contenimento delle spese. «Il Bruxelles non è tagliato, ma è sospeso fino a fine marzo, quando verrà riattivato – spiega Consalvo –. Si tratta di una decisione presa dalla compagnia nell’ambito di una riduzione più generale dell’offerta dovuta alle previsioni non favorevoli per la stagione invernale».

Un intoppo, per Trieste Airport, proprio in una fase in cui si stava viaggiando verso il recupero delle presenze dell’era pre Covid. Se infatti, da gennaio a settembre compreso, i passeggeri transitati a Ronchi dei Legionari sono stati 517mila 960, il +136% rispetto al 2021 (incremento che non stupisce visto che nel 2022 non si è dovuto fare i conti con restrizioni da pandemia) e il -12% sul 2019, nell’arco estivo da luglio a settembre si è fatto perfino meglio di tre anni fa: i passeggeri sono stati 237mila 403, vale a dire il +73% sul 2021 e il +10% sul 2019. Tutto questo in un contesto in cui, stando alla fotografia scattata da Assaeroporti, il sistema aereo nazionale ha perso da gennaio ad agosto il 18% delle presenze sul periodo precedente al Covid, con l’aeroporto regionale (-13,3% nei primi otto mesi del 2022) che ha un decremento inferiore a Venezia (-23,9%), Treviso (-23,7%) e Verona (-20,4%).

«L’estate è andata complessivamente bene un po’ per tutti – commenta ancora Consalvo –, ma adesso si tratta di affrontare una stagione incerta per questioni internazionali. E, dopo due anni di enorme sofferenza, la propensione al rischio delle compagnie è pari a zero: non si possono più permettere di accumulare perdite».

Nella speranza che la situazione non precipiti, Trieste Airport è confortata dal fatto che, Bruxelles a parte, non ci sono in agenda altre sospensioni. L’impegno è dunque già in prospettiva per la prossima estate e l’amministratore delegato dice sin d’ora che non si accontenterebbe di fotocopiare l’offerta 2022. «Siamo in grado di fare meglio – assicura –; una volta che le compagnie chiuderanno la programmazione, attorno a fine novembre potremmo annunciare alcune novità».

Sul tavolo c’è anche il tema della continuità territoriale. Già da mesi, dopo il via libera di fine 2021 della commissione Bilancio del Senato all’emendamento che prevede un contributo statale di 18 milioni di euro in tre anni a favore di Trieste Airport, con la motivazione dell’”isolamento di lunga data sul fronte dei trasporti” per il nostro territorio, la Regione lavora per l’attivazione di nuovi collegamenti. La caduta del governo e il rinnovo del Parlamento hanno rallentato l’iter, ma con il nuovo esecutivo l’operazione dovrebbe arrivare a buon fine. C’è ottimismo in particolare sulla rotta per Linate, fondamentale per il traffico business, mentre pare più difficile concretizzare i voli ipotizzati su Amsterdam, Vienna e Varsavia.

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