Caro-benzina, consumi in calo del 30%

TRIESTE. Duecento milioni di litri in meno all’anno venduti, per una perdita del 30% rispetto agli “anni d’oro”. A sciorinare i numeri della crisi della benzina in Friuli Venezia Giulia non poteva che essere il consigliere regionale del gruppo misto Roberto Asquini, padre anche dell’ultima legge che istituisce i nuovi contributi sui carburanti. «Negli ultimi anni il Friuli Venezia Giulia sta subendo un calo del 30% dei consumi, da 850 milioni di litri a 650 milioni, con la prospettiva di arrivare a 550 milioni per il 2012».
Il tema degli sconti è stato sollevato dal Corriere della Sera che ha fatto la mappa dei contributi sulla benzina, che vede il Friuli Venezia Giulia in prima linea anche se la Provincia di Bolzano, a regime, ha uno sconto superiore che arriva a 27 centesimi al litro (mentre quello della Lombardia raggiunge i 18 centesimi), misura identica a quella regionale (almeno per quanto riguarda le cosiddette aree svantaggiate che comprendono le zone di confine) che però è limitata nel tempo e durerà fino a fine marzo, quando la maggiorazione decisa dalla Giunta cesserà il suo effetto, a meno di ulteriori proroghe in attesa della definizione della spettanza di una quota maggiore di compartecipazione all'accisa da parte del Governo centrale.
A regime, lo sconto regionale arriva a 21 centesimi (14 nelle zone a contributo standard, ora maggiorato di un centesimo). La nuova legge proposta proprio da Roberto Asquini e dal capogruppo della Lega Nord, Danilo Narduzzi, sembrava poter dare sollievo ai benzinai e agli automobilisti ma l’effetto è durato poco. «Il Governo Monti – ha aggiunto Asquini - ha aumentato le accise e tagliato la compartecipazione erariale del Friuli Venezia Giulia, mettendo in crisi il sistema e favorendo in questo modo approvvigionamenti all’estero e facendo crollare (non solo in Friuli Venezia Giulia) le entrate erariali di competenza dello Stato». Il contributo maggiorato consente ad oggi di mantenere livelli di prezzo della benzina non troppo superiori alla Slovenia; nei valori minimi, il costo alla pompa della verde è sostanzialmente parificato al prezzo sloveno mentre la differenza massima per un pieno può raggiungere una cifra attorno ai 9 euro. Discorso diverso per il gasolio: in questo caso anche i distributori più economici vendono un pieno che costa almeno 10 euro in più rispetto a oltre confine. (r.u.)
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