Il Carnevale di Trieste senza carri punta tutto sulle maschere: ecco quali sono piaciute di più

Accanto ai mille figuranti organizzati in gruppi mascherati a tema si sono aggiunti altrettanti lungo il tragitto fino in piazza dell’Unità

Ugo Salvini
Fotoservizio e video Andrea Lasorte
Fotoservizio e video Andrea Lasorte

Più di un migliaio di figuranti, molti organizzati in gruppi mascherati a tema, ma altrettanti e forse di più pronti a sfilare in maniera autonoma, proponendo temi fra i più disparati.

Tutto intorno una cornice di pubblico che ha abbinato alla curiosità e alla passione per il Carnevale il piacere di godere del primo tepore primaverile, contesto inusuale per il corteo mascherato.

Il Carnevale di Trieste ha vissuto l’ennesimo successo, martedì, con la sfilata delle maschere capace di completare il tradizionale percorso da piazza Oberdan a piazza dell’Unità d’Italia senza i carri allegorici, da qui la scelta di non stilare una classifica, ma con una marea di colori e costumi pronti a catturare il pubblico presente lungo il tracciato.

La fantasia, l’allegria, la voglia di divertirsi dei protagonisti e di quanti hanno assistito alla sfilata, insomma, hanno creato l’atmosfera di sempre.

E così le strade del tragitto sul quale si è mosso del corteo si sono ben presto trasformate in un letto di coriandoli, sul quale hanno passeggiato gruppi, maschere di coppia e individuali, le bande musicali che hanno accompagnato il lungo e variopinto cordone, fino all’apoteosi finale in piazza dell’Unità d’Italia, dove si è radunata la folla di sempre, pronta danzare e a ritrovarsi.

La mancanza del palco dal quale nelle passate edizioni si proclamavano i vincitori del Palio riservato ai rioni e dell’emozione per l’attesa di conoscere l’esito delle decisioni della giuria non sono state quasi avvertite, perché il pubblico ha scelto un’altra modalità per tributare ai protagonisti il giusto riconoscimento per l’impegno nel creare maschere nuove e per realizzare costumi frutto di grande fantasia, applaudendo le scelte più originali.

Al posto dei voti e dei numeri, l’ammirazione per i gruppi rionali più belli ha trovato un’altra strada. È stato sufficiente osservare dove si accalcavano improvvisati fotografi, muniti dell’immancabile smartphone, per immortalare le maschere più divertenti e nuove, per capire le preferenze.

Le preferenze

In assenza della competizione per il Palio, la giuria si è così dedicata alle maschere individuali, alle coppie e ai gruppi che non erano espressione dei rioni.

Fra questi ultimi, il riscontro più evidente lo ha ottenuto la formazione che ha proposto il tema “Maria Teresa d’Austria – Trieste”, davanti a “Il sole e i girasoli”, e “Zone rosse chiuse, zone verte”. Fra le coppie, primato per “Che ora xe”, su “Primavera e autunno” e “No pol mancar i funghi”.

Nella categoria singolo, primo posto per “Papagal, papagal che ora xe”, secondo “Il caffè la bevanda più energetica che c’è” e “Campo di girasoli”. Fra i bambini, ha prevalso il gruppo che ha proposto il tema “L’energia dello sport”, davanti a quello di “Energia verde”, secondo a pari merito con la squadra che ha proposto “I germi”. Terzo il gruppo “Apette”. Fra le coppie, successo per le “Auto elettriche”, davanti a “Tra luchadores non mettere il dito”, e “Tigro e Pimpi”. Nella categoria delle maschere individuali, vittoria di “Skippy di Robin Hood”. Insomma, non è mancata la fantasia in questo finale di Carnevale 2025, dopo gli eventi nei rioni di Roiano e Servola che ha coinvolto anche i Ricreatori cittadini, richiamando giovanissimi e adulti

Come da consolidata tradizione, la cerimonia della consegna dei premi si svolgerà dopo Pasqua, nella sala del Consiglio comunale.

Il Funerale

Mercoledì il Carnevale 2025 vivrà l’ultimo atto, con i due classici funerali in maschera, uno a Servola, l’altro a San Giovanni. Nel primo caso, il corteo funebre partirà alle 15.30 con moglie, amante e figli, per concludersi con il pittoresco rogo, nel segno della più autentica delle tradizioni carnevalesche.

Stesso orario anche per la cerimonia in maschera a San Giovanni, di cui sarà protagonista, come sempre, “Cianeto el mulo maledetto”. Sede deputata quella che scherzosamente, ma non troppo, è definita la cosiddetta “piazza che non c’è”, cioè piazzale Gioberti, dove i figuranti daranno vita alla consueta successione di lacrime e lamenti, interpretando le sofferenze dei cittadini per la perdita del Carnevale e delle cose che il rione si aspettava arrivassero dal Re Carnevale, l’ultimo regnante già ottantenne che ha perso il trono.

Nel contesto generale di un’edizione che ha riscontrato notevole successo, va registrato l’appello del vice presidente del Comitato organizzatore del Carnevale di Trieste, Roberto De Gioia, il quale ha chiamato le istituzioni «a una maggiore attenzione per questa manifestazione, che ha un carattere sociale e culturale molto importante».

Carnevale di Trieste, la partenza della sfilata

 

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