Al Carnevale di Muggia l’Ongia sfilerà nel tempo dietro al suo Bianconiglio

Fondata nel 1939 è la compagnia più anziana del rito del Carnevale: «Non vinciamo dal 2008 e faremo il massimo per farcela quest’anno. «Mikeze e Jakeze in testa, dietro il gruppo steampunk»

Luigi Putignano
Uno dei carri carnevaleschi della compagnia “Ongia” in costruzione nel capannone di Muggia foto Lasorte
Uno dei carri carnevaleschi della compagnia “Ongia” in costruzione nel capannone di Muggia foto Lasorte

«Ongia... più che te la tai, più la se slonga!». Questo è il motto della quinta compagnia in ordine di sfilata del Carnevale di Muggia.

L’Ongia è una delle compagnie più premiate della storia della rassegna: sono 23, di cui 4 ex aequo con la Brivido, le affermazioni che la pongono sul secondo gradino del podio dietro, appunto, alla Brivido. L’ultima vittoria però risale all’ormai lontano 2008, con il tema “Revolution??? Te saverò dir!” .

Dal punto di vista anagrafico è la compagnia più anziana tra le otto, perché sorta nel 1939. Nonostante la veneranda età, la compagnia (che ha sede nei caratteristici locali di corso Puccini) è tra quelle che è riuscita a ringiovanirsi in maniera evidente, ed è tra le compagnie che hanno conservato uno degli elementi più importanti del carnevale in salsa muggesana: ossia la banda, fondata verso la fine del 1953. Tra i fondatori ci sono i fratelli Masucola, ossia Franco (scomparso di recente) e il “mazziere” Rino Marchio, poi Vladimiro Paver “Miro polpetta” e Idilio Fontanot “Millimetro”.

Muggia diventa un pollaio con i carri di Bulli e Pupe: «Galline, galli, faraone di carta e in carne e ossa»
Una pausa per i volontari della compagnia Bulli e Pupe nel capannone di Muggia Foto Andrea Lasorte

Tornando ai lavori di allestimento dei carri, anche i componenti dell’Ongia si stanno dando alacremente da fare all’interno del capannone di via Trieste. Nonostante il caos più completo dovuto all’enorme massa di materiale presente all’interno, il capannone ha un suo ordine prestabilito, con gli spazi destinati alle singole compagnie.

Tra queste porzioni di capanon c’è quello riservato ai carristi dell’Ongia, eredi dei cantierini apprendisti al San Marco di Trieste.

Il tema di quest’anno è “Xe tempo e tempo”: viene affrontato lo strano concetto del tempo, che pur essendo misurabile in termini fisici, possiede anche una dimensione soggettiva e psicologica, che dipende dalla percezione individuale.

Al Carnevale di Muggia il tempo del caffè con la Trottola giramondo
I pezzi dei carri della Trottola per la sfilata del carnevale muggesano (Lasorte)

È Alessia, componente della compagnia, a spiegare come sarà strutturato il corteo dell’Ongia. «Il nostro carro principale sarà il Bianconiglio di Alice nel Paese delle Meraviglie, che cercherà di rincorrere il suo orologio da taschino per recuperare tempo: lo sentiremo infatti dire, come nel film, “è tardi, è tardi, non abbiamo tempo”. Il movimento sarà completamente nuovo: il coniglio, grazie a un movimento oscillatorio, non andrà su e giù come i classici carri degli ultimi anni, ma andrà avanti e indietro proprio per cercare di prendere il suo orologio».

Alessia poi spiega anche il funzionamento e i soggetti degli altri carri. «Abbiamo due carri a spinta e uno trainato da un trattore. Per quel che riguarda i soggetti, in apertura avremo il municipio di Trieste con la campana e con gli automi Mikeze e Jakeze, che cercheranno di scandire il ritmo di tutta la sfilata, seguiti da una macchina del tempo che sarà una via di mezzo tra quella di Orson Welles e quella di Ritorno al futuro. E infine avremo una grande locomotiva che accompagnerà il gruppo degli steampunk, ovvero dei viaggiatori del tempo del passato che andranno alla ricerca di un futuro perduto».

Chiaramente c’è fermento in capannone, perché la sfilata si avvicina, come racconta Henry. «Ora siamo circa una decina a lavoro e abbiamo quasi finito. Siamo quasi pronti per la sfilata», dice. Una vittoria che, come anticipato, manca da tanti anni. «Noi speriamo sempre nella vittoria, sempre – dice il presidente della compagnia Daniele “Orsetto” Crevatin – cerchiamo di fare il meglio, però sono tante le compagnie che sono in voga in questo momento. Ripeto, noi comunque ci speriamo a faremo il massimo per farcela». —

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