Al Carnevale di Muggia Mandrioi fra Zecchino d’oro, Carosello e Carrà: «Il nostro omaggio alla Rai»

La compagnia nata nel 1972 dedica la sfilata agli albori della Tv di Stato del 3 gennaio 1954, due mesi dopo toccava alle maschere muggesane

Luigi Putignano
I Mandrio al lavoro nel capannone di Muggia per la sfilata di domenica prossima Foto Lasorte
I Mandrio al lavoro nel capannone di Muggia per la sfilata di domenica prossima Foto Lasorte

Sono i detentori del titolo e non vogliono privarsene. Il senso viaggio all’interno del “capanon” di Muggia, alla scoperta dei temi di quest’anno e del lavoro che stanno realizzando le compagnie carnevalesche, apre le porte dei Mandrioi. Lo scorso anno hanno vinto la sfilata per la prima volta nella loro storia con il tema “Montagna... tra leggende e fantasia”. Non è l’unico trofeo. L’albo d’oro si arricchisce anche di tre “Maschere d’oro”, ambito premio nato nel 1982 e che i Mandrioi hanno conquistato nel 1995, 2005 e 2006.

La fondazione risale al 1972 grazie da Tullio Passel, Giovanni Derin, attuale Re Carnevale e presidente della compagnia, Elvio Ciacchi, Celio Novel e Redento Stefani.

 

La compagnia, all’inizio, era composta quasi esclusivamente da componenti provenienti da altre compagnie, soprattutto la Brivido, originari tutti di Zindis. Poi il tutto negli anni si è allargato e arricchito.

Al Carnevale di Muggia l’Ongia sfilerà nel tempo dietro al suo Bianconiglio
Uno dei carri carnevaleschi della compagnia “Ongia” in costruzione nel capannone di Muggia foto Lasorte

Ma cosa significa “Mandrioi”? È il nome dialettale per indicare Melolonthinae Samouelle, l’insetto coleottero comunemente conosciuto come maggiolino. E la compagnia si chiama così perché, come racconta Diego Crevatin nel suo “Carnevale muggesano”, uno dei componenti si presentava agli incontri del fine settimana con un’auto-macinino Volkswagen, un Maggiolino appunto, tenuta realmente assieme in più parti con lo spago, provocando nel gruppo la frase storica “ma quel xe un’auto o un cebalo?” ossia un maggiolino, diventato poi appunto il muggesano “mandriol”.

Il tema di quest’anno per la compagnia è “Viva la Rai”. Quella Rai che ha gli stessi anni del Carnevale muggesano: infatti con la frase “La Rai – Radio Televisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive” la “signorina buonasera” Fulvia Colombo inaugurava l’inizio delle trasmissioni la mattina del 3 gennaio 1954. Due mesi dopo ci sarebbe stata la prima sfilata carnascialesca a Muggia. E quest’anno la sfilata sarà dedicata proprio ai programmi più amati della Rai.

Muggia diventa un pollaio con i carri di Bulli e Pupe: «Galline, galli, faraone di carta e in carne e ossa»
Una pausa per i volontari della compagnia Bulli e Pupe nel capannone di Muggia Foto Andrea Lasorte

All’interno del capannone, nello spazio riservato ai “maggiolini” c’è Edy che spiega come procedono i lavori e come sarà strutturata la sfilata: «Sul carro principale c’è l’immagine di un vecchio televisore che si aprirà e da cui uscirà qualcosa di nuovo, il futuro della televisione. Poi ci sono tutta una serie di carri secondari che ricorderanno le varie trasmissioni storiche».

Tocca a Monica spiegare la sequenza: «La sfilata si aprirà con il Carosello in bianco e nero, a cui seguiranno le previsioni meteo con Bernacca, poi lo Zecchino d’Oro, un omaggio a Raffaella Carrà con i suoi programmi, Superquark di Piero Angela. Sono undici i carri minori e i gruppi». Insomma, non ci si risparmia nel capannone: «Siamo i detentori e non si può far certo brutta figura dopo aver vinto. Comunque siamo a buon punto, un bel gruppo assortito, quest’anno poi andiamo avanti molto bene ma ci sono stati anni in cui abbiamo lavorato fino alla mattina del giorno della sfilata».

Nel capannone è presente anche il presidente della compagnia, nonché sovrano vita natural durante del Carnevale muggesano, Giovanni Derin: «I lavori in capannone procedono abbastanza bene anche perché abbiamo la fortuna di avere una bella squadra di pensionati, ci troviamo ogni mattina e un paio d’ore pomeriggio, poi arrivano coloro che, dopo ore di lavoro, dedicano la serata per il Carnevale». Non ci si tira indietro, ma i Mandrioi puntano a riconfermarsi e a realizzare una storica doppietta? «Vittoria? La speranza è l’ultima a morire» dice Derin. —

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