Carnevale di Monfalcone, la 57ª sposa di Sior Anzoleto è la “venderigola” bell'Antonia

MONFALCONE Donne diversamente trentenni è arrivato il vostro momento: la rivincita delle signore mature. Alla fine, dopo tanto peregrinare, fugaci incontri ed effimeri corteggiamenti, soprattutto dopo 56 mogli più o meno glamour, più o meno atletiche, più o meno bionde, ma quasi sempre giovanissime, sior Anzoleto postier de la Defonta ha capitolato davanti al fascino consapevole, che non conosce sfioritura, di una over 60. È infatti la venderigola Antonia Zoff in Boscarol, la sposa numero 57 di Monfalcone. A impalmare con palpitante entusiasmo, coronando un sogno almeno trentennale, il bel Anzoleto.
Per inquadrare il tipo, Antonia gambalonga Zoff – lo sono tutte le consorti del mattatore Orlando Manfrini –, nel tentativo estremo di convincere il “giovinotto” a chiederle la mano anni fa sciorinò perfino una raccolta firme. Che pure riscosse discrete adesioni.
Sì perché l’Antonia, che di primavere ne ha salutate 82 e ha raggiunto una maturità tale per la quale rimettersi in gioco è sempre possibile, è un volto notissimo in centro: ogni giorno, con la sua Lambretta, arriva da Ronchi in piazza Cavour per smerciare al mercato gli ortaggi dei campi. Prima di lei c’era sua suocera, sicché l’attività prosegue ormai da un secolo. Amante del Carnevale come pochi altri in questa città (eccezion fatta per il re Anzoleto), è solita omaggiare i clienti affezionati con le sue prelibate fritole.
Stavolta Orlando, bisogna sottolinearlo, ha fatto le cose per bene, come si confà a un gentiluomo d’altri tempi: «Me son inginocià al suo cospeto con una rosa in man e ghe go chiesto: “Mi vuoi sposare?”. Ma ela, per tuta risposta, la me ga dito: “Te son imbriago?”». Altro che poesia, un autentico siparietto da Carlo e Alice de La Settimana enigmistica.
Dopo il primo momento di incredulità, però, l’Antonia fortissimamente volle. Et voilà si è arrivati alla sposa numero 57. «Un onore e un regalo grandissimo, non c’è persona più contenta di me e farò del mio meglio per reggere la parte», promette Antonia, nella sua vita già sposa di Valneo Boscarol, oltre che mamma e nonna. Insieme i due coniugi gestiscono a Ronchi dei Legionari, nel rione di Soleschiano, l’azienda agricola con privata in via delle None.
Per un momento sior Anzoleto si fa serio e parla in lingua per giustificare la scelta: «Vista la mia veneranda età, basta un soffio di vento contrario per capire che il viale del tramonto è vicino. Così ho voluto premiare la costanza di Antonia, che mi è corsa dietro per 40 anni. Non si sa mai, può essere che sia l’ultima volta...». Poi si mette a ridere: «Non perché muoia, eh? Ma tra un anno potrei anche non essere in condizioni eccelse...». Dietro l’angolo, però, arriva lesta la battuta, da canovaccio: «E sicome noi omini semo un po’ lazaroni, go pensà che con ela me meto al sicuro: la ga un’azienda agricola, una privata con un bon bicer, fruta, verdura, porsei, luganighe e crudighini cussì boni che me li sogno de note! Insomma, con la sua pension, posso ’ndar avanti fin a la fine».
Che sia o meno un matrimonio d’interesse, Manfrini è soddisfatto: «Accontento tutte quelle persone che, per anni, mi hanno detto di prendere l’Antonia». Una persona sempre molto partecipe alle iniziative carnascialesche, che pure da nonna ha continuato a vestirsi e a sfilare alla parata monfalconese. Quest’anno niente carri, c’è il Covid. Ma «per me è lo stesso: lo spirito del Carnevale lo porto nel cuore», dice la sposa. In passato Antonia Zoff ha vinto dei concorsi in maschera e pure alla festa del vino a Cormons.
Dunque una scelta, quest’anno, anticonformista. Anzoleto ha voluto rimarcare che l’anagrafe non è un metro per misurare la bellezza. Così ha perso la testa per una donna che pure, a lungo, ha avuto a portata di mano: la commerciante ambulante offre infatti la verdura fuori dal mercato coperto di piazza Cavour, proprio a due passi dal suo negozio di pelletteria. Un volto conosciutissimo agli habitué della spesa a chilometro zero.
È la rivincita delle perennial, generazione argento. Nonostante il mezzo secolo d’età abbondantemente superato, una certezza in termini di fascino e savoir-faire. Soprattutto: ma dove la trova, Manfrini, un’altra donna che di prima mattina scodella fritole per tutti? –
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