Carnevale a Monfalcone con 11 carri, 9 gruppi e 3 bande: spunta la novità della Bici in maschera
MONFALCONE. Una sfilata, 11 carri allegorici, 9 gruppi mascherati, 3 bande, una madrina ancora tutta da svelare, quintali di coriandoli e le ballerine dell’Ipanema in abiti coloratissimi e succinti. Nessuna svolta pirotecnica, niente ribaltoni: il Carnevale monfalconese, edizione numero 136, ha bussato alle porte del municipio, con la tradizionale preview della Cantada, esibendo ieri un biglietto da visita collaudato, sempre gradito al suo pubblico. Del resto, dalle parti della Pro loco, organizzatrice del grande evento, il motto è: cavallo che vince non si cambia. E se si azzecca pure la giornata di sole è fatta: i 30mila in città sono garantiti.
Riconfermati, quindi, tutti gli eventi attesi dai bisiachi al quartier generale del Palatenda allestito dal Comune, ente che ha aggiunto al contributo regionale di 40mila euro, altri 18mila: il 34ª Magnemo fora de casa, la Caminada mascherada con le scolaresche e Franco Ongaro, il Carnevale dei putei e la cavalchina per i bambini, il Can-nevale (defilé di scodinzolanti in abito ad hoc), la Cantada, il pranzo degli sposi in piazza, l’imponente sfilata del martedì nel consueto percorso da via Matteotti a via Duca d’Aosta, tre chilometri in tutto.
E pure il concertone finale delle 18, all’ammainabandiera: special guest i Crampi Elisi (Flavio Furian, alias Boba de borgo, Maxino ed Elisa Bombacigno), anche qui un ritorno. Per chi avrà voglia di ballare, poi, il Carneval de le femene al Giovedì grasso, in piazza dalle 15 alle 18, durante il quale, a metà pomeriggio, scatterà la cerimonia di consegna delle chiavi della città alla Pro loco, una più recente usanza, mutuata da Trieste. New-entry, invece, la Bici in maschera con premiazione, il 24 febbraio.
Una carnevale storico, quello di Monfalcone. Partito, secondo il racconto di Carlo Blasini, presentatore in municipio della kermesse, dal lontano 1362 con i primi cenni tramandati. Ma l’iniziativa nostrana ha alle spalle “solo”, si fa per dire, 136 anni di celebrazioni ufficiali. Quasi il doppio di quelli vissuti dalla Cantada (65), numero unico edito dalla Pro loco, stavolta in edicola già da oggi al prezzo di 8 euro.
Uno sforzo eccezionale pure quest’anno, promosso dalla sessantina di collaboratori, per confezionare una rivista di 128 pagine ricca di aneddoti, fumetti, battute irriverenti sulla magnadora. Si scherza, ma sempre senza trascendere il rispetto per le persone, ha rimarcato ieri Blasini. La copertina è stata disegnata da Fabio Babich: l’amato trio (Sior Anzoleto, notaio e sposa) sullo scafo “Fincalabarcava”, gioco di parole tra Fincantieri e la canzone della Berti.
Momento di commozione, invece, quando in municipio sono sfilati i costumi della compianta Laura Mazzoli (c’era la figlia Martina): abiti coloratissimi con materiali di riciclo che hanno dato prova di estro e creatività. È toccato quindi al presidente del sodalizio di via Mazzini Franco Miglia sciorinare l’intero programma di eventi, consultabile al sito del Comune. Mentre Sior Anzoleto, bocca rigorosamente cucita sull’identità della prossima sposa, ha garantito che «sto anno, col testamento in piaza, gavemo calcà molto la man: ghe sarà el sindaco, la banda Bassotti, i tre porcellini, nonna Papera e anche la fata Morgana, che la stava in un hotel a 5 stelle...Insomma, no gavemo risparmià nissun».
Anna Cisint, che ha ricevuto dalle mani di Miglia la prima Cantada data alle stampe, ha portato i saluti dell’amministrazione ricordando che «si continuerà a pattinare fino a Carnevale e a 1 euro per chi farà shopping qui». Di fianco l’assessore Luca Fasan: i commercianti, ha ricordato, attendano i festeggiamenti, auspicando di bissare il volume d’affari di Natale. I due hanno ricevuto in dono una caricatura: antipasto degli scherzi che, da qui in avanti, verranno.
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