Carlevarijs all’asta «Ma i dipinti non escano dall’Italia»
di Ferdinando Viola
Si terrà venerdì dalle 15 alle 20 l’asta con la coppia di "capricci" del vedutista Luca Carlevarijs (Udine 1663 - Venezia 1730) in programma alla Stadion Case d’Asta di Riva Tommaso Gulli. Ma i due dipinti dell’artista friulano - stimati da catalogo 220-260mila euro - hanno attirato l’attenzione della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia. Che ha inviato allo Stadion una proposta di notifica che in qualche modo ne vincola la vendita.
Si tratta dell’avvio di un procedimento che deve essere concluso (ma anche no) entro 120 giorni. Questo significa, come spiega il soprintendente Luca Caburlotto, che il quadro può essere venduto a qualsiasi acquirente. Non può però trovare dimora fuori dall’Italia ed eventuali restauri devono essere autorizzati dal ministero dei Beni culturali.
Nessuna imposizione particolare perciò per chi compra quei quadri. Ma vanno rispettate alcune disposizioni. Colui che sborserà la notevole somma stimata per il valore dei due Capricci potrà anche portare le tele all’estero per una mostra, previa autorizzazione; e se un giorno volesse venderli, la prelazione spetterà al ministero che, se sarà interessato, pagherà quelle tele al prezzo pattuito.
Una notifica comunque che non è piaciuta al proprietario dello Stadion Case d’Asta, Furio Princivalli. «Ancora una volta la Soprintendenza mi blocca un’opera di un autore di valore - sottolinea Princivalli - e che aveva molte richieste, una delle quali è arrivata anche dalla Norvegia. Lo stesso Vittorio Sgarbi ha mostrato per le tele molto interesse. Ora mi chiedo perché questi dipinti siano in pratica bloccati, quando al contrario altri firmati dallo stesso Carlevarijs sono usciti dall’Italia negli anni scorsi e sono stati venduti a Londra, Vienna, New York. Non c’è unanimità di comportamento».
Venerdì le opere, che devono essere vendute in coppia, saranno messe regolarmente all’asta; ma l’eventuale acquirente dovrà fornire tutte le informazioni in merito al Ministero.
Nella lettera inviata a Princivalli, il soprintendente Caburlotto afferma che la proposta di notifica «è motivata dall’importanza storico artistica dei dipinti, dalla loro alta qualità e dalla rilevanza dell’antica collezione di provenienza. Si tratta di due tele delle stesse dimensioni, quindi pensate per essere dei pendant».
«Questi due dipinti - aggiunge Caburlotto - rivestono un notevole interesse culturale che li rende meritevoli di particolare tutela, secondo quanto previsto dal decreto legislativo del 22 gennaio 2004 numero 42.
Protagonisti assoluti sono "Porto di mare con arco trionfale" e "Rovine con ponte e fontana" (pendant ad olio su tela, cm 103x69). Uno dei due dipinti è siglato e datato. I due "capricci" di Carlevarijs, documentati per la prima volta da Aldo Rizzi nel 1973, facevano parte della prestigiosa collezione Giustinian di Venezia e sono da considerarsi opere fondamentali della pittura di carattere rovinistico della piena maturità dell'artista. Due pezzi da museo. Carlevarijs diede il via alla gloriosa stagione del vedutismo veneziano settecentesco. Dominò la scena artistica fino al 1720 quando fu superato da un suo discepolo, un certo Canaletto. A Vienna, lo scorso aprile, andò all'incanto al Dorotheum un suo quadro inedito, "La Piazzetta a Venezia con il Palazzo Ducale", valutato 300mila euro. La veduta di piazza San Marco dal Canal Grande, rubata nel 1984 e ritrovata di recente a Treviso dai carabinieri, ha un valore di circa un milione di euro.
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