Caritas: troppi debiti e credito difficile, 5 mila le famiglie a rischio usura
In crescita le persone che si rivolgono alle strutture di assistenza: spesso alla povertà si aggiunge l’incapacità di gestire le proprie risorse. Difficile trovare il coraggio di denunciare gli strozzini
di Laura Tonero
di Laura Tonero
Incrociando i dati relativi a chi ha goduto nel 2008 del reddito di cittadinanza con il numero di persone che chiedono aiuto alla sua struttura, la Caritas diocesana valuta che siano oggi in città cinquemila le famiglie triestine a rischio usura. Numero che sale a ventimila nell’intera regione secondo l’Associazione contribuenti italiani, che gestisce in tutto il Paese lo Sportello antiusura. Cifre che si sovrappongono a quelle relative alle persone a rischio povertà.
«Il sovraindebitamento, la difficoltà ad accedere a un credito e l'incapacità di gestire le proprie risorse mettono i cittadini con le spalle al muro, - spiega Mario Ravalico, direttore Caritas - spingendoli spesso a soluzioni estreme come l'usura». Aumentano le persone che si rivolgono alla Caritas e alle altre strutture di assistenza. «Molti hanno contratto prestiti anche con cinque finanziarie - precisa Ravalico - alcuni ammettono di aver fatto ricorso a un usuraio».
La Caritas sta perfezionando due progetti. Il primo prevede un servizio di accompagnamento economico che educa la persona in difficoltà a gestire la quotidianità in base alle proprie possibilità. «Ci è stato sottoposto questo progetto di cui ho ravvisato la positività - evidenzia Carlo Grilli, assessore comunale alla promozione e protezione sociale - ieri abbiamo avuto il primo incontro o ho dato mandato agli uffici per una valutazione tecnica».
La Caritas pensa poi di istituire un Fondo che permetta di accedere a un prestito senza interessi. «Un progetto indirizzato alle persone in difficoltà economica, indebitate, che non riescono più a ottenere prestiti dalle banche, - precisa Luigi Russo, tra i referenti del progetto - e che hanno un reddito che non permette di accedere agli aiuti del Comune».
Il fondo, cui saranno invitate a contribuire realtà locali così come singoli cittadini, imporrà ai beneficiari di mettere nero su bianco la propria situazione. «Stileremo un piano di rientro - precisa Ravalico - un servizio di accompagnamento economico che permetta di sistemare la situazione».
Dall'associazione nazionale Sos Racket e Usura giunge intanto un monito indirizzato alla nostra zona: «Dalle segnalazioni che riceviamo - spiega il presidente Frediano Manzi - rileviamo una crescita esponenziale di usurai disponibili 24 ore su 24 nei casinò sloveni, a due passi da Trieste. Lì i tassi di interesse sono anche del 10% al giorno. A ricorrere a quegli strozzini non sono solo i giocatori ma anche persone in difficoltà che raggiungono le case da gioco sapendo di trovare un serbatoio di contanti a disposizione». Manzi spiega come funziona il meccanismo oltre confine: «Consegnando all'usuraio un assegno da mille euro, se ne ricevono in prestito 900. Così parte il congegno che stritola il debitore».
Chi per le preoccupazioni finanziarie non dorme, è la vittima prediletta dei «cravattari». A conoscenza delle difficoltà di una persona, sono spesso gli stessi usurai ad avvicinare il potenziale cliente. Offrono contanti e il gioco è fatto. «Senza un sostegno - riferisce ancora Ravalico - le vittime difficilmente denunciano il loro strozzino. Hanno paura. Noi in qualche caso li abbiamo aiutati». Secondo un'indagine dell'Associazione contribuenti, nel 2008 il sovraindebitamento degli italiani è cresciuto del 41,1% rispetto al 2007 e la propensione all'usura nel 2009 sale del 25,7%.
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