Caritas costretta a rimuovere i cassonetti degli abiti usati

«Abusivi» ma solo a Gorizia. E, per questo, rimossi. Nonostante la loro presenza, sul territorio del capoluogo, risalisse alla metà degli anni Novanta, diventando un punto di riferimento per chi vuole fare del bene.
È lo strano destino dei contenitori gialli per la raccolta degli indumenti usati recanti il logo Caritas diocesana Gorizia. Da metà agosto, infatti, i cittadini goriziani non li trovano più nelle strade cittadine. Prova ne sia i diversi post allarmati pubblicati sui gruppi Facebook più frequentati. E l’Arcidiocesi, attraverso il portavoce Mauro Ungaro, ha voluto spiegare i motivi di questa “sparizione” che ha colto di sorpresa più di qualche cittadino.
«Come comunicato ripetutamente in passato anche attraverso i mezzi di comunicazione locale, negli ultimi anni la raccolta è stata effettuata, su incarico della Caritas diocesana di Gorizia, dalla cooperativa sociale “Nascente” di Udine, attraverso l’impiego di persone in situazione di disagio e svantaggio sociale: alla cooperativa andavano anche gli utili di detta raccolta. I vestiti depositati in quelli che solitamente sono individuati come “cassonetti gialli” vengono avviati nei centri di smistamento dove il materiale viene selezionato da ditte specializzate. I vestiti in buono stato vengono venduti nei mercatini dell’usato, mentre quelli non più utilizzabili vengono avviati al riciclo per la produzione di nuovi tessuti».
Tutto bene sino a quando, nelle scorse settimane, da parte dell’amministrazione comunale di Gorizia è stato segnalato alla Caritas diocesana che non essendo state «reperite autorizzazioni all’occupazione del suolo pubblico per il posizionamento di detti contenitori, né equivalenti atti di natura contrattuale», in base alle attuali risultanze, gli stessi «risulterebbero collocati abusivamente su suolo pubblico» e che «non sussistono rapporti di natura contrattuale per la gestione di rifiuti urbani con soggetti diversi dalla società “in house” allo scopo costituita». Ovvero, Isontina Ambiente.
«Gli abiti usati raccolti su cassonetti posti in aree pubbliche - sottolinea ancora il Comune - costituiscono a tutti gli effetti rifiuti urbani che come tali, in base all’articolo 198 del decreto legislativo 152/2006, devono essere gestiti dal Comune in regime di privativa tramite il gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani», che è sempre Isa. «Rimane la possibilità - sottolinea il settore tutela dell’ambiente del Comune di Gorizia - per i privati di conferire in donazione gratuita gli abiti usati direttamente presso le sedi operative dei soggetti donatari, conformemente a quanto previsto dall’articolo 14 della legge 166/2016, essendo sottratti alla normativa sui rifiuti salvo quanto eventualmente non suscettibile di riutilizzo».
Questo, cos’ha comportato? La Caritas diocesana ha dovuto provvedere, nei giorni scorsi, «alla rimozione definitiva di tutti i contenitori gialli per la raccolta degli indumenti dal territorio comunale di Gorizia» e «ringrazia tutti i cittadini che in questi cinque lustri con i loro conferimenti hanno permesso il sostegno a tante situazioni di disagio e difficoltà economica e sociale» —
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