«Carissimo Zeno...» L’ultima trattativa per liberare la poltrona
«Sono contento e anche sollevato. C’è stato un lungo periodo di suspence, ufficialmente a causa del prossimo varo della nuova legge sui porti, probabilmente anche a seguito di qualche diatriba politica al cui interno nemmeno mi sogno di entrare». Qualche ora dopo la nomina, Zeno D’Agostino è ancora emozionato: «É vero, lo ha notato anche il ministro Lupi». L’ultimo “braccio di ferro”, secondo le voci di retroscena, sarebbe stato sulla data di insediamento del nuovo commissario. D’Agostino, in anticamera da mesi, premeva per “entrare in servizio” subito; Marina Monassi, i cui quattro anni di mandato sono scaduti il 19 gennaio, tendeva a consumare tutti i 45 giorni che la proroga tecnica le consentivano, cioé fino al 5 marzo, o comunque a resistere per almeno un’ulteriore settimana anche per risolvere questioni pratiche legate a cambi di password e di telefoni o cose del genere. L’ultimo compromesso è stato raggiunto sulla data di martedì 24 febbraio allorché vi sarà l’ufficiale passaggio di consegne.
Tutto ciò sarebbe avvenuto, prima della conferenza stampa, in un clima di apparente cordialità con Monassi che avrebbe ripetutamente appellato D’Agostino con un “carissimo Zeno”. «Non la conoscevo - ha specificato il neocommissario - la vedevo per la prima volta». Lupi non ha lesinato complimenti alla presidente uscente che davanti al ministro avrebbe intessuto le lodi di alcuni dirigenti triestini dell’Authority con note di merito anche appuntate per iscritto, ma che però non ha dato alcuna imbeccata a chi le succederà alla Torre del Lloyd.
«Penso che sarò da quelle parti lunedì - ha annunciato D’Agostino - verrò messo al corrente da Monassi della situazione triestina e ci scambieremo alcune opinioni. Ma forse sarò a Trieste già domani (cioé oggi, ndr.) per vedermi con il sindaco Cosolini e assistere al convegno del Propeller sul Porto Vecchio».
Poi per Zeno D’Agostino si prospettano subito alcune giornate romane per chiarire con lo stesso Lupi e con i funzionari del ministero i particolari del suo incarico. «Sono stato nominato commissario con pieni poteri - spiega - ma l’incarico è valido soltanto per sei mesi. Con questo tipo di commissariamento dovrebbero conservare le proprie funzioni sia il Comitato portuale che il segretario generale, ma credo non esista giurisprudenza consolidata in materia. So però che il Comitato è prossimo alla scadenza, e non sono certo si possa nominare un segretario generale per un periodo così breve, inferiore ai sei mesi. È quanto mi auguro di chiarire in breve al ministero».
Chiuso certamente un capitolo e fatta finalmente chiarezza sul presente, non sono ancora dissolte le nubi a medio-lungo termine sulla Torre del Lloyd. Forse in questi sei mesi sarà avviata la procedura per trasformare D’Agostino da commissario in presidente non appena sarà entrata in vigore la nuova legge che dovrebbe essere resa pubblica entro i primi di marzo e che però nasconde altre insidie perché con una delle ipotesi in ballo Trieste risulterebbe subordinata a Venezia.
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