Carestia record di presidi in Friuli Venezia Giulia
TRIESTE. Una scuola su tre del Friuli Venezia Giulia sarà senza preside titolare nell’anno scolastico 2016-2017. Una decimazione che i sindacati, denunciato l’esaurimento delle graduatorie, avevano ampiamente previsto. Ma non in tale entità: la percentuale di reggenze risulta doppia di quella nazionale.
Nei giorni scorsi l’Ufficio scolastico regionale ha completato le operazioni di mobilità dei dirigenti e ha reso noto l’elenco delle scuole rimaste “libere e disponibili” che, il prossimo anno scolastico, non avranno un dirigente titolare e saranno assegnate di conseguenza in reggenza.
Se ne contano 52 su 171, evidenzia il segretario regionale Snals-Confsal Giovanni Zanuttini, «vale a dire che le scuole “scoperte” sono il 30,4%, quasi il doppio della media nazionale. In Italia, con 1.346 scuole prive di dirigente su un totale di 8.406, non si va oltre il 16%».
A guardare le distribuzione dei “vuoti” in Fvg, il record va alla provincia di Gorizia dove si dovrà ricorrere alle reggenze in 11 istituti su 25 (44%), quindi Pordenone (15 su 42, 35,7%), Udine (23 su 69, 33,3%) e Trieste (3 su 35, 8,6%).
Delle 52 scuole interessate, in realtà, 5 (di cui 4 nell’Udinese e una nel Pordenonese) non avrebbero comunque diritto al dirigente scolastico titolare per numero insufficiente di alunni (il tetto minimo è di 600 che si abbassa a 400 nei Comuni montani e di aree caratterizzate da specificità linguistiche).
In 47 casi, però, pur in istituti che non risultano sottodimensionati, si dovrà ricorrere ad altrettante reggenze. A Trieste si tratta del Rilke di Duino Aurisina e di due scuole con lingua d’insegnamento slovena: l’Ic di Aurisina-e il Ziga Zois in città. Le reggenze in agenda in provincia di Gorizia sono invece quelle del Perco, del Dante Alighieri, del Cossar-da Vinci, del Cankar e del Gregorcic nel capoluogo, dell'Uldarico Della Torre di Gradisca, del Giacich, del Randaccio e del Cpia 1 di Gorizia a Monfalcone, del Dante Alighieri di Staranzano e del Marco Polo di Grado.
In provincia di Udine mancheranno inoltre presidi negli Ic di Aiello, Ampezzo, Aquileia, Cervignano, Faedis, Lestizza, Lignano, Majano, Martignacco, Mortegliano, Palazzolo, Palmanova, Paluzza, Rivignano, San Giorgio di Nogaro, negli Isis Linussio di Codroipo e Mattei di Latisana, nel liceo Bachmann di Tarvisio e nel bilingue di San Pietro al Natisone.
Nel Pordenonese scoperture a Caneva, Casarsa, Chions, Cordovado, Meduno, Montereale Valcellina, Prata, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo, Valvasone, Zoppola e in tre poli cittadini (Ic Pordenone Centro, istituto geometri Sandro Pertini e Cpia 1).
La spiegazione è molto semplice: l’alto numero di reggenze, una fotografia ricorrente nella scuola Fvg, dipende dal fatto che i dirigenti scolastici sono in quantità inferiore rispetto alle istituzioni scolastiche. «A graduatorie esaurite, servono i concorsi», ripete Ugo Previti, della Uil Scuola.
«Nell’attesa - aggiunge Donato Lamorte della stessa categoria Cisl - vivremo una volta ancora uno stato di cose non funzionale alla qualità dell’offerta formativa». «L’istituto della reggenza - rimarca da parte sua Zanuttini - è nato per far fronte a situazioni eccezionali e invece viene ora utilizzato, in tutta Italia ma ancora di più in Fvg, per far fronte alla mancanza di dirigenti scolastici. È un fatto che determina notevoli disagi sia per le scuole nel loro complesso sia per i docenti incaricati delle reggenze. Purtroppo, non essendo ancora stato attivato il concorso, ne subiremo le conseguenze anche il prossimo anno scolastico».
Pietro Biasiol, il coordinatore dell’Ufficio scolastico regionale, prende atto di una richiesta che ben conosce, ma non può fare altro che ammettere: «Il problema si trascina da anni e potrà appunto essere risolto solo con un concorso».
I tempi? «Speriamo ci si possa arrivare il prossimo anno. Nel frattempo useremo le professionalità e la comprensione dei colleghi dirigenti che si offrono di fare i reggenti». Dopo di che, lascia aperta una porta Biasiol, «non è escluso che ad agosto il deficit possa essere almeno ridotto con l’iniezione di dirigenti scolastici provenienti da altre regioni».
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