Carciotti, pronta la quarta asta: due mesi di tempo per le buste
TRIESTE Demetrio Carciotti, che ci aveva messo risorse e orgoglio imprenditoriale per vederlo sbucare dalle saline nel fulgore neoclassico, masticherebbe amaro: quanta fatica per vendere un così bel palazzo. Anche gli architetti Matteo Pertsch e Giovanni Righetti si sarebbero attesi maggiore gloria.
Ma i tempi sono quelli che sono, al posto degli storici dell’arte ci sono gli immobiliaristi: a 22,7 milioni non si è fatto vivo alcuno, a 19,9 milioni idem, a 14,9 milioni come sopra. I primi tre tentativi per trovare un acquirente a palazzo Carciotti hanno fatto flop: ma il Comune non molla, perché vuole incassare e perché non ha i mezzi per un’operazione riqualificativa a proprie spese in un cantiere lungo 100 metri e largo 40.
Allora, come in un vecchio varietà di Terzoli&Vaime, “batto quattro”: il Municipio ci riprova per la quarta volta, ribadendo come prezzo-base dell’asta 14,9 milioni di euro.
Onde evitare l’increscioso episodio di cui fu protagonista in occasione del terzo tentativo lo stiriano Gehrard Fleissner, il bando ha abbassato la cauzione a 372.500 euro (2,5%) contro il precedente milione e 490 mila euro (10%). Le offerte debbono pervenire entro le 12.30 di giovedì 27 febbraio e saranno aperte la mattina seguente alle 10.30.
L’ampia documentazione, al servizio del potenziale proponente, è raccolta in un apposito “dossier” alla voce avvisi d’aste del sito comunale. Oltre alla ridotta cauzione, l’altra novità di rilievo riguarda la possibilità di realizzare 21 appartamenti nella parte del palazzo posteriore dell’edificio, che dà su via Cassa di Risparmio.
Dal punto di vista della classificazione urbanistica l’immobile è inserito in zona A0- centro storico. L’interesse culturale, patrocinato dalla Soprintendenza, implica alcune prescrizioni che riguardano la conservazione dell’impianto planivolumetrico del palazzo nonché il rispetto dei prospetti esterni e degli elementi di pregio architettonico-pittorico-scultoreo.
Attenzione tutoria particolare è rivolta alla parte fronte-mare, «in cui sarà ammissibile unicamente - recita il bando - un restauro conservativo». Maggiore flessibilità è permessa nella porzione affacciata in via Cassa di risparmio.
Il bando ricorda che palazzo Carciotti è parzialmente occupato e avrà bisogno di sei mesi per essere sgombrato.
Ciò detto, la parola passa al mercato. Finora l’unica mossa è stata quella del già citato Fleissner, che voleva farci un albergo da cinque stelle con un garage subacqueo, idea sulla quale bisogna confrontarsi anche con la Regione. I dubbi, sia pure a cauzione ribassata, sono sempre gli stessi: oltre ai 15 milioni di acquisto, ne necessiteranno perlomeno altrettanti per la ristrutturazione. Non basta avere tanti soldi, ci vuole anche tanta passione. —
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