Carcasse di animali nell’inceneritore: assolto Rotelli

Assolto con formula piena. Franco Rotelli, l’ex direttore generale dell’Azienda sanitaria esce a testa alta dal processo in cui era imputato di aver gestito l’attività di incenerimento delle carcasse di animali all’impianto di Sgonico. A pronunciare la sentenza è stato il giudice Marco Casavecchia. Che ha assolto anche Claudio Milocco, 66 anni, già responsabile della struttura complessa qualità e ambiente dell’Ass numero 1 Triestina e Daniele Riva, 48 anni, incaricato della funzione di coordinamento della gestione rifiuti di tutta l’Ass. Accolte le richieste del pm. Rotelli è stato difeso dall’avvocato Giovanni Borgna, Milocco e Riva dall’avvocato Martino Benzoni di Udine.
La vicenda porta la data del 2009. Ma i fatti si riferiscono al periodo che va dal 2 dicembre 2005 al 30 luglio 2009, giorno in cui era stata sospesa l’attività dell’impianto.
Tutto era avvenuto dopo un’ispezione dei carabinieri del Noe. Avevano rilevato che nell’impianto di Sgonico venivano smaltite carcasse di animali senza autorizzazione e anche ceneri in una vasca interrata risultata non impermeabile. Secondo gli accertamenti dei carabinieri del Noe disposti dal pm Chergia non era stata effettuata la voltura tra l'autorizzazione concessa alla vecchia proprietà dello scalo bestiame dove appunto ha sede l' inceneritore e l'Azienda sanitaria subentrata. In pratica non era stata trasferita l'autorizzazione. Ma nella circostanza erano state anche contestate violazioni riguardanti la mancata dichiarazione di carico e scarico delle ceneri considerate rifiuti inerti e non pericolosi. Per questa violazione era stata comminata una sanzione amministrativa alla quale era stato proposto ricorso.
Ma nel corso dell’istruttoria dibattimentale è al contrario emerso che l’attività di smaltimento delle carcasse animali nell’impianto di Sgonico era avvenuta in virtù di un regolamento europeo del quale in un primo momento gli investigatori non conoscevano l’esistenza. Non solo. Non sono emerse prove tali per dimostrare che le ceneri venivano smaltite in una vasca interrata. Insomma un nulla di fatto.
Da qui appunto la sentenza del giudice Mauro Casavecchia che ha assolto i tre imputati.
(c.b.)
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