Caracciolo: «Trieste resta confine nella nuova battaglia di Cina e Russia contro gli Stati Uniti»
TRIESTE. È una battaglia quasi invisibile che non ingombra titoli di quotidiani o dei Tg. Nè impegna militari o mezzi da sbarco come fu in Normandia nel 1944. Ma gli Stati Uniti sono impegnatissimi, come conferma il direttore di Limes Lucio Caracciolo che oggi sarà a Trieste, affinché l’Europa resti l’entità geopolitica divisa e litigiosa che è oggi per facilitare lo scontro (corsi e ricorsi) con la Germania che dopo essere stata divisa in due oggi sta, per Washington, pericolosamente rialzando la testa perché oltre a Ovest (leggi Nato) guarda troppo amorevolmente all’Est targato Russia.
Gli Usa hanno un alleato fedele che li aiuta in questa offensiva sull’Europa?
Sì e paradossalmente è la Francia e, in seconda battuta, se dovesse restare nell’Unione europea, l’Inghilterra.
La Brexit può in qualche modo interferire nei piani di Trump?
Da un punto di vista americano non cambia niente con la Brexit. È importante sottolineare invece che gli Usa considerano in questo momento la Germania il principale problema in Europa, problema che del resto ce l’hanno da cent’anni, con due guerre mondiali e una guerra fredda.
Come mai questo rinnovato rischio teutonico?
Perché Berlino ricomincia un po’ a pensare con la propria testa, seppure con difficoltà, e manifesta intimità eccessive con Russia e Cina.
E inserito tutto ciò in un quadro europeo?
È un problema perché da un punto di vista americano la preoccupazione è impedire che in Europa, in collegamento magari con Cina e Russia, si crei una potenza alternativa capace di sfidare il dominio Usa.
Tra Russia e Cina qual è il nemico più insidioso per Washington?
La Cina, potenza in ascesa e minacciosa del primato americano nel mondo. La Russia è declinante sotto vari profili, quello demografico e quello economico, però ha forze armate di primo livello con un apparato nucleare in grado di distruggere gli Usa, quindi resta un giocatore importante.
Pechino e Mosca dunque sulla stessa lunghezza d’onda...
Sì, ed è curioso che due nemici storici come Russia e Cina in questa fase si trovino allineati attraverso quasi una sorta di manipolazione reciproca per contare di più nella competizione con gli Stati Uniti.
Guerra dei dazi: la Cina minaccia di ritirare i propri buoni del Tesoro Usa e le Borse crollano...
È pesante ma non credo che Pechino arriverà a questo.
Per opportunismo?
Sarebbe un collasso del sistema finanziario mondiale e per la Cina costituirebbe un boomerang, qualche cosa di ingestibile. ma la minaccia indica la gravità della crisi attuale e le guerre commerciali sono solo un aspetto di un più complessivo scontro, in parte visibile, in parte invisibile, che coinvolge Stati Uniti e Cina.
Pechino ha gettato una testa di ponte in Europa con l’accordo sulla Via della seta con l’Italia, che vede Trieste e il suo porto in prima linea...
È interessante la tattica cinese per entrare negli spazi dell’impero Usa, compreso quello europeo, a partire dai cosiddetti ventri molli, i Paesi più deboli e infiltrabili, che siano balcanici (leggi porto del Pireo), quelli dell’Europa orientale (Diciassette più uno) e naturalmente anche l’Italia perché centrale dal punto di vista marittimo.
Chi interessa di più a Pechino, Trieste o Genova?
Trieste in quanto porto mitteleuropeo sulla direttrice che porta in Austria e Germania oppure verso l’Europa centro-orientale con i vantaggi di un Porto Franco.
Ma gli Usa stanno a guardare senza castigare l’insolente Italia?
Gli Usa se la sono segnata bene.
Quali sono le cose che più li hanno infastiditi?
Il memorandum d’intesa, vuoto di qualsiasi valore giuridico, è un inchino all’imperatore cinese e il fatto che la Cina potrà entrare nella rete, leggi 5G e Huawei e quindi faciliterà il lavoro di intelligence. Trieste in qualche modo resta confine. —
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