Carabinieri in festa caserma intitolata a Enrico Galvaligi
Medaglia d’oro al valor civile, fu ucciso dalla Brigate rosse Il comandante generale Del Sette: «Fu un grande uomo»

Bumbaca Gorizia 06_10_2017 Intitolazione caserma Carabinieri a Galvaligi © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
«Noi non abbiamo dimenticato, e non lo faremo nemmeno in futuro, chi ha sacrificato la sua vita al servizio dell’Arma, dello Stato e dei cittadini». Con queste parole, sentite e prive di retorica, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Tullio Del Sette, ha commentato ieri nel suo discorso ufficiale l’intitolazione del Comando provinciale dei Carabinieri di Gorizia, in corso Verdi, al generale Enrico Riziero Galvaligi, medaglia d’oro al valor civile e medaglia d’argento al valor militare ucciso dalle Brigate Rosse l’ultimo giorno del 1980. La cerimonia d’intitolazione e di scopertura della grande targa che ricorda Galvaligi, si è svolta ieri mattina nell’edificio di corso Verdi che dal 2000 ospita il Comando provinciale dei carabinieri alla presenza di tutte le principali autorità religiose, civili e militari della provincia e non soltanto. C’erano, tra gli altri, l’arcivescovo di Gorizia Redaelli, i prefetti di Gorizia, Udine e Trieste Alberti, Zappalorto e Porzio, il questore Pillinini, il Comandante provinciale dell’Arma Alessandro Carboni, la senatrice Fasiolo. Ancora, i sindaci di una quindicina di comuni dell’Isontino, i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine, delle istituzioni, e delle associazioni combattentistiche. Ospiti speciali della cerimonia, poi, la partigiana medaglia d’oro al valor militare Paola Del Din, e soprattutto il figlio del generale Galvaligi, il colonnello Paolo Galvaligi, oggi comandante del 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo. Il quale, visibilmente emozionato e commosso, ha parlato a cuore aperto, ricordando la figura del padre. «Una persona schiva, fortemente protettiva verso la famiglia, che non si è mai lasciato andare alle preoccupazioni con noi – ha detto, ringraziando per l’intitolazione della caserma –. Il suo ricordo mi ha accompagnato e mi sta accompagnando sempre, e sono certo che in questo momento mio padre ci sta guardando». Anche le parole del comandante generale Del Sette, che ha anche ricordato di essere stato per un anno dipendente del generale Galvaligi alla Scuola Allievi di Roma e pertanto di essere particolarmente legato alla sua figura, sono state estremamente sentite. «Il generale Enrico Riziero Galvaligi, che è uno dei 34 caduti dell’Arma nella lotta all’eversione interna, ha toccato e vissuto momenti difficilissimi, dalla guerra alla lotta al terrorismo – ha detto –. Ha saputo rappresentare al meglio il Carabiniere, con grandissima serietà e umanità». Prima del generale Del Sette avevano parlato anche il sindaco Ziberna – «l’auspicio è che un domani un giovane leggendo il nome di Galvaligi su questa caserma si chieda chi fosse, e scoprendolo venga a conoscenza della storia di un cittadino che ha fatto fino in fondo il suo dovere», ha detto, e il comandante provinciale dei carabinieri Alessandro Carboni, che ha fatto gli onori di casa e ricordando la carriera di Galvaligi e i tragici fatti che portarono alla sua scomparsa ha parlato di un «esempio» per le generazioni future (rappresentate ieri da una delegazione di studenti delle scuole cittadine) e ha manifestato orgoglio e soddisfazione per aver contribuito con questa cerimonia all’intitolazione del Comando ad una figura tanto significativa.
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