Caporalato, Fincantieri: siamo parte lesa
Fincantieri lo sottolinea, all’indomani delle condanne emesse dal Tribunale in ordine al processo sul caporalato: l’azienda si ritiene parte lesa nella vicenda. Intanto, la Fiom Cgil, costituitasi parte civile al procedimento, pone la questione della legalità, evidenziando la priorità di questo tema proprio in occasione della trattativa aperta relativa al contratto integrativo. Non si sono fatte attendere, dunque, le prese di posizione alla luce della sentenza emessa giovedì sera dal Collegio giudicante.
E dopo le osservazioni giunte dai legali delle difese e delle parti civili, si discute di appalto e trasparenza. A partire, dunque, da Fincantieri, che afferma: «Fincantieri, che dà lavoro a centinaia di aziende sul territorio nazionale nella massima trasparenza e nell’osservanza degli accordi e delle leggi che disciplinano la materia del lavoro in appalto, si ritiene parte lesa nella vicenda che ha colpito le ditte che operavano nei cantieri navali e che ha gettato discredito sull’intero mondo della cantieristica». Quindi aggiunge: «Fincantieri, in relazione alle condanne per caporalato emesse dal Tribunale di Gorizia, durante la fase di indagine ha fornito agli organi inquirenti fattiva collaborazione e utili riscontri, impegnandosi proficuamente con fatti e non chiacchiere contro ogni forma di illegalità diffusa e declinando ogni responsabilità a soggetti esterni che si sono resi perseguibili di fenomeni e dinamiche di sfruttamento». A proposito del sistema dell’appalto, l’azienda osserva: «La modalità dell’appalto è indispensabile, un modello al quale fanno ricorso le imprese in tutta Europa. La nostra strategia è quella di internalizzare le lavorazioni ad alto valore aggiunto, mantenendo le produzioni base nell’appalto, comunque di qualità». Quanto alla legalità, aggiunge: «Rimane comunque massima l’attenzione su questo importante aspetto».
Il segretario provinciale della Fiom Cgil, Thomas Casotto, da parte sua osserva: «Alla luce della sentenza di condanna, come categoria siamo preoccupati in ordine all’eventuale portata del fenomeno sul quale riteniamo opportuno venga fatta chiarezza. Il tema della legalità nell’appalto è stato posto dalla Fiom Cgil quale priorità nell’ambito dell’accordo sull’integrativo. La questione va affrontata in modo deciso anche da parte dello Stato. Certo - continua il sindacalista -, Fincantieri è estranea alla vicenda legata al processo, ma questa vicenda induce ad agire in modo capillare e in tempi celeri per garantire massima trasparenza e capacità di controllo per contrastare qualsiasi circostanza anomala che si possa verificare». Casotto conclude: «Vogliamo infine ribadire la necessità di ridurre le imprese d’appalto, anche in virtù delle nuove commesse, garantendo una maggiore risposta occupazionale sul territorio».
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