Capodistria, trattativa con la Fiat obiettivo le auto "made in Serbia"
In ballo 200 mila auto all’anno, per Trieste e Monfalcone si tratterebbe di un'altra beffa. Per avere la meglio sullo scalo di Bar gli sloveni offrirebbero treni gratis per coprire la distanza dall’imbarco. In giornata in programma a Lubiana un incontro tra imprenditori e operatori di tutta la Slovenia
TRIESTE
Duecentomila automobili Fiat prodotte in Serbia esportate ogni anno in tutto il mondo attraverso il porto di Capodistria. È l’ultima beffa che Luka Koper, che questa volta per doppia ironia della sorte potrebbe essere addirittura in combutta con la più grande industria italiana, tenta di confezionare ai danni dei porti di Trieste e di Monfalcone. Proprio stamattina è in programma a Lubiana un incontro tra imprenditori e operatori di tutta la Slovenia: obiettivo è preparare una piattaforma che induca la Fiat a scegliere Capodistria.
Sebastjan Sik, direttore delle relazioni esterne di Luka Koper che ai media serbi ha già confermato l’interesse del porto sloveno per questo traffico, tenta di minimizzare parlando di una trattativa ancora in fase embrionale, ma non può negare l’esistenza dell’incontro di oggi a Lubiana al quale «parteciperà anche un rappresentante di Luka Koper, ma non uno dei massimi dirigenti». Il confronto vero e proprio tra Luka Koper e Fiat Serbia dovrebbe invece avvenire in una giornata compresa tra lunedì e giovedì della prossima settimana. In realtà il porto più vicino a Kragujevac, che potrebbe diventare il più grande polo automobilistico dell’Est Europa e dei Balcani con un investimento che alla fine toccherà i 940 milioni di euro, è quello di Bar in Montenegro.
E già a fine settembre i sindaci di Kragujevac e di Bar si sono incontrati per valutare un accordo per l’esportazione delle Fiat. «Bar è in poizione di favore per esportare i veicoli che saranno prodotti a Kragujevac - sostiene Erich Cossutta, amministratore delegato dell’omonimo gruppo triestino di logistica che proprio a Bar ha forti interessi - proprio nei giorni scorsi c’è stata un approfondito incontro tra i dirigenti del porto montenegrino e i rappresentanti della società, primo player al mondo del settore, che sta trattando i trasporti marittimi della produzione Fiat. Non c’è dubbio che se non altro per questioni di vicinanza geografica, Bar sia in pole position». Capodistria però starebbe per gettare sulla bilancia il trasporto ferroviario pressoché gratuito dalla Serbia alla Slovenia con convogli frequenti ognuno in grado di trasportare quaranta automobili.
Sarebbe proprio questo il punto forte della piattaforma che gli operatori sloveni, forse i veri finanziatori del tratto di trasporto su rotaia, potrebbero mettere oggi nero su bianco. Quello della Fiat, che a propria volta ha suscitato polemiche in Italia, è il più grande investimento industriale estero fatto in Serbia.
Il Lingotto di Torino ha fatto a fine 2008 l’accordo con la Zastava e con lo Stato serbo per rilevare gli impianti di Kragujevac. Nel primo anno e mezzo di produzione sono uscite dallo stabilimento 30 mila vetture, ma il vero balzo avverrà alla fine dell’anno prossimo con la produzione della nuova monovolume ”Lo” e successivamente anche della prima city car a energia solare e idrogeno dalla quale nascerà la nuova Topolino. Indotto compreso dovrebbero venir creati 30 mila posti di lavoro. Annualmente verranno prodotte 300 mila automobili di cui 200 mila destinate all’esportazione via mare. Di queste, 40 mila saranno destinate agli Stati Uniti.
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