Capodistria snobba il Fvg: «Inutile il no al piano del porto»
I vertici di Luka Koper sono sicuri: il governo di Lubiana lo approverà entro giugno ma ritengono che le avances di Unicredit siano soltanto una tattica per smuovere Roma
di Silvio Maranzana
TRIESTE
«Ci auguriamo che il governo sloveno approvi il nostro Piano per l’ampliamento del porto di Capodistria entro fine giugno così come aveva annunciato di voler fare, poiché il parere contrario espresso in questi giorni dalla Regione Friuli Venezia Giulia non è assolutamente vincolante». Così il direttore delle relazioni pubbliche di Luka Koper, Sebastjan Sik commenta il no della giunta Tondo al nuovo Piano regolatore dello scalo sloveno che prevede molteplici ampliamenti e in particolare una banchina di un chilometro verso Ancarano che dovrebbe diventare il principale terminal container. «Le traduzioni in italiano di tutti i documenti necessari sono state inviate già a gennaio al nostro ministero che le ha poi girate al governo di Roma - continua Sik - Non riusciamo a comprendere dunque questo parere non favorevole della Regione Friuli Venezia Giulia anche perché siamo entrambi Paesi che fanno parte dell’Unione europea e ci rifacciamo a leggi e regolamenti comuni». La Regione aveva fatto riferimento in particolare alla mancanza di una relazione tecnico-illustrativa sugli impatti ambientali nei territori transfrontalieri. Ma anche il Consiglio comunale di Capodistria si è espresso in modo negativo ritenendo in particolare inutile proprio la realizzazione del Molo Terzo ma anche questo parere, fa rilevare Luka Koper «è assolutamente non vincolante, per cui la questione è nelle mani esclusivamente dell’esecutivo sloveno».
Sul Molo Terzo farebbe conto anche il binomio Unicredit-Maersk per realizzarvi il famoso superporto container se non andassero rapidamente a buon fine le trattative con Roma. «Noi in realtà alle attenzioni di Unicredit per Capodistria non crediamo molto - afferma Sik -, crediamo sia una tattica del gruppo bancario per costringere il governo italiano a venire a patti per una soluzione italiana. Del resto non ci mancano segnali di forte interesse da parte di gruppi finanziari e armatori e appena il Piano regolatore verrà approvato si potrà partire con le intese».
Monfalcone prova a recuperare il tempo perduto e domani la bozza del decreto legislativo già condivisa da Unicredit viene portata dall’assessore alle Infrastrutture e trasporti Riccardo Riccardi all’attenzione della giunta regionale che la approverà. Ma è solo un primo passo poiché il decreto legislativo alla fine deve essere varato dal governo che non sembra compattamente favorevole a questa versione. In mezzo verrà fatta anche un’Intesa generale quadro tra Stato e Regione, passaggio che avrebbe già irretito Unicredit che lo ritiene superfluo. Per l’inizio di giugno sarebbe intanto prevista in porto a Trieste una visita di top manager italiani di Maersk anche in relazione a un possibile utilizzo della Piattaforma logistica quella per cui il governo da due anni è sul punto di dare i soldi, ma non li da mai.
I porti del Nord Adriatico potrebbero momentaneamente ricompattarsi nel Napa verso la fine dell’anno con una missione in India nel tentativo di mettere in piedi una nuova linea da quei mari. Ma la sfida Capodistria-Trieste devia momentaneamente in ambito crocieristico. Trieste prepara il grande evento del 2 luglio quando vi sarà in città il battesimo di “Costa Favolosa” a preludio del ritorno in pianta stabile delle navi Costa a partire dal 2012. Capodistria vivrà una giornata fondamentale già domenica con l’arrivo di “Voyager of the Seas”, una delle principali navi della flotta di Royal Caribbean con 3.500 passeggeri a bordo. Quest’ anno a Capodistria arriveranno 120mila crocieristi, Trieste quasi all’asciutto conta di raggiungere prima possibile i 200mila previsti dal piano industriale di Costa.
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