Capodistria, Popovic sindaco al primo turno
Terzo mandato senza necessità di ballottaggio per il politico-manager Il suo partito mantiene la maggioranza in Consiglio. Oggi il risultato degli italiani
CAPODISTRIA Aria di festa, ieri mattina, nella sede del Comune di Capodistria: il personale ha applaudito il nuovo-vecchio sindaco della città Boris Popovic, apparso più che raggiante. Non poteva del resto essere diversamente: Popovic ha conquistato il 69,2% dei consensi, lasciando agli avversari soltanto le briciole. Per lui si tratta del terzo mandato alla guida del più grande comune del Litorale sloveno.
«Sono soddisfatto e orgoglioso. Siamo riusciti a fare tantissimo nei due mandati precedenti e non ho motivo di dubitare che non sarà così anche in futuro» ha dichiarato Popovic, presentatosi ai giornalisti sorridente e in stile casual, con una t-shirt con sopra la Ferrari.
Domenica, i suoi sostenitori l’hanno festeggiato fino a tarda notte. Popovic, oltre a vincere con ampio margine le elezioni per la carica di sindaco, si è rafforzato pure in Consiglio comunale. Il suo partito, “Koper je nas” (Capodistria è nostra) ha conquistato 19 seggi su 33, come nel mandato precedente, ma i suoi avversari più agguerriti, i socialdemocratici, hanno perso due posti nel Consiglio: da cinque seggi sono passati a tre.
Tre seggi anche per il Partito Oljka (Ulivo), due per il Partito dei pensionati, uno ciascuno per il Partito democratico, il Partito popolare e “Zares”. È rimasta fuori dal Consiglio cittadino invece Democrazia liberale. I tre seggi riservati alla minoranza italiana sono andati ad Alberto Scheriani, Mario Steffé e Ondina Gregorich Diabaté.
Per i primi due si tratta di una riconferma mentre la Gregorich Diabaté subentra a Marco Apollonio, soltanto quarto. Gli italiani di Capodistria - poco meno di 900 con diritto di voto – hanno scelto domenica anche il nuovo Consiglio della Comunità autogestita della nazionalità italiana a livello comunale. Dell'organismo faranno parte, nell'ordine delle preferenze ottenute, Alberto Scheriani, Roberta Vincoletto, Clio Diabaté, Marco Apollonio, Fulvio Rihter, Luisa Angelini Licen, Gianfranco Stancich, Maria Pia Casagrande e Kostja Poldrugovac.
Erano in corsa anche Sergio Mondo, Andrea Dilic e David Runco. A Capodistria si è votato con 10 mesi di ritardo rispetto al resto del Paese, per l’attesa che si risolvesse la vicenda di Ancarano, l'abitato che ha ottenuto il diritto di staccarsi da Capodistria e costituirsi Comune a parte.
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