Capodistria-Divaccia verso il raddoppio Lubiana ora accelera
CAPODISTRIA. Il ministero dei Trasporti sloveni ha pubblicato la bozza di legge per il raddoppio della linea ferroviaria Capodistria-Divaccia: passaggio ulteriore dopo che un anno fa Lubiana aveva rotto gli indugi appoggiando il progetto di Luka Koper, per rafforzare il collegamento ferroviario verso il Nord Europa. La bozza prevede un partenariato pubblico-privato per finanziare l’opera in parte con fondi statali e in parte con fondi di altri Paesi e privati interessati. Offerte concrete sarebbero già giunte da Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, le cui merci destinate all’export passano per il porto di Capodistria. Resta da capire la contropartita pretesa dagli eventuali investitori: Lubiana non sembra voler cedere quote del pacchetto azionario.
Come detto dal segretario di Stato Jure Leben, il governo potrebbe discutere la legge già il 30 marzo così da farla approvare con iter d’urgenza entro metà luglio. Così la 2Tdk, la società cui Lubiana ha delegato il coordinamento del progetto per il secondo binario, potrà concorrere ai fondi Ue. L’opera è stimata avere un costo di 1,4 miliardi di euro: cifra che però secondo “Iniziativa civile”, associazione creata da esperti nel campo di infrastrutture, edilizia e economia, si potrebbe dimezzare adottando accorgimenti per superare il dislivello della ferrovia sul Carso, riducendo a uno solo il numero dei tunnel da costruire. Ma ridiscutere il progetto, ha già replicato il ministro delle Infrastrutture Peter Gaspersi„, significherebbe tornare indietro di venti anni. La maggioranza parlamentare ha scartato la proposta di Iniziativa civile - supportata dall'opposizione - di chiedere una nuova verifica dei progetti e avviare un dibattito pubblico su nuove soluzioni tecniche. Il governo ha da tempo accantonato anche l'osservazione della Ue, secondo la quale sarebbe meno costoso collegare Capodistria al Corridoio europeo Adriatico-Baltico sfruttando le ferrovie esistenti che passano per Trieste: una soluzione - questo il pensiero di Lubiana - che farebbe perdere competitività a Capodistria rispetto a Trieste.
Il nuovo passo dunque conferma la volontà della Slovenia di fare del porto di Capodistria uno snodo logistico continentale, potenziando ulteriormente il suo ruolo di leader nel movimento merci nell'Alto Adriatico. L'anno scorso il movimento merci è arrivato a quota 22 milioni di tonnellate, il 6% in più su base annua, il doppio rispetto a Fiume. (p.r.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo