Capodistria-Divaccia, spuntano gli ungheresi

Ferrovie slovene e Luka Koper pensano di entrare nella società statale. Lubiana stanzia 500 mila euro in due anni
Di Mauro Manzin
STERLE TRIESTE 15 12 07 IL POSRTO DI CAPODISTRIA LUKA KOPER ALLA C A DOTT MISSIO PREGO ARCHIVIARE GRAZIE
STERLE TRIESTE 15 12 07 IL POSRTO DI CAPODISTRIA LUKA KOPER ALLA C A DOTT MISSIO PREGO ARCHIVIARE GRAZIE

LUBIANA. Per il porto di Capodistria il raddoppio della linea ferroviaria tra il capoluogo del Litorale e Divaccia è assolutamente strategica per puntare allo sviluppo dello scalo. E così, mentre Luka Koper, la società che gestisce il porto di Capodistria, e le Ferrovie slovene discutevano in merito a un comune investimento nella società statale, la 2Tdk, che si occuperà della grande opera, il ministro delle Infrastrutture della Slovenia, Peter Gašperši› si è recato in Ungheria per discutere dell’eventuale interesse di Budapest di far parte dell’affare.

Il ministero delle Finanze della Slovenia, comunque, sostiene che nell’anno in corso la società 2Tdk non sarà ricapitalizzata, mentre quello delle Infrastrutture, come scrive il quotidiano lubianese Delo, ha confermato della visita del ministro Gašperši› a Budapest per trattare l’ingresso dell’Ungheria nella realizzazione del secondo binario tra Capodistria e Divaccia.

Della grande opera si sono interessati anche i deputati del Parlamento sloveno nell’approvazione del bilancio dello Stato per il prossimo biennio. Le poste previste per la Capodistria-Divaccia ammontano a 300 milioni di euro per il 2017 e a 200 milioni di euro per il 2018. Va precisato che il costo della realizzazione del raddoppio della linea ferroviaria si aggira tra 1,4-1,6 miliardi di euro. Proprio per questo Lubiana sta cercando partner in grado di colmare il “buco” finanziario per portare a termine l’opera. Il governo sloveno, comunque, si attiverà per la capitalizzazione della società 2Tdk non appena il Parlamento approverà la legge relativa alla sua istituzione, procedimento questo che non sarà possibile espletare nell’anno in corso. Nel frattempo le Ferrovia slovene (Sž) e Luka Koper, rappresentate dai rispettivi presidenti, si sono incontrate per parlare di un possibile finanziamento comune del raddoppio della ferrovia tra Capodistria e Divaccia. «Siamo consapevoli - ha dichiarato il presidente di Sž, Dušan Mes - che lo sviluppo e la realizzazione del progetto è nelle mani dello Stato, ma ci siamo confrontati per valutare quale può essere il nostro contributo alla realizzazione di quest’opera strategica. Stiamo valutando la realizzazione di una holding - ha precisato - anche se ci rendiamo conto dei limiti che la stessa potrebbe avere». Certamente in termine di quote di partecipazione, quindi, a questo punto, il convitato di pietra diventa il governo magiaro che deve ancora dire con precisione se è interessato a investire, con quanti euro, e quale potrebbe essere il suo tornaconto nell’operazione.

Luka Koper è molto prudente. Ricorda come lo Stato abbia in previsione la realizzazione di una società ad hoc (2Tdk) e precisa che il colloquio con le Sž è stato incentrato sulla possibilità di trovare soluzioni comuni.

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