Capodistria-Divaccia: il primo raddoppio vale 1.500 treni in più
LUBIANA. Può essere di certo considerato come il primo tratto del tanto agognato raddoppio della linea ferroviaria Capodistria-Divaccia. Certo far correre il traffico su rotaia lungo due binari dal porto del capoluogo del Litorale fino a Villa Decani (in tutto 1.200 metri) già costituirà una boccata d’ossigeno per il porto che, in pratica, se non avrà il raddoppio non potrà più espandere i propri traffici costantemente in aumento. I lavori hanno un valore, come scrive il Delo, di 5,9 milioni di euro.
L’appalto è stato sottoscritto nel giugno scorso e i lavori sono iniziati a pieno regime in agosto. Secondo il contratto l’opera dovrà essere consegnata entro il maggio prossimo. I punti di maggiore difficoltà realizzativa sono il ponte attraverso il fiume Risano (Rižana) e il sottopasso relativo alla statale. A lavori finiti si procederà altresì al consolidamento e al rinnovo anche della oramai usurata “vecchia traccia” che a oggi sostiene tutto il traffico ferroviario. La direzione delle infrastrutture della Slovenia ha dichiarato sempre al Delo che l’intera opera si concluderà alla fine del 2018 e costerà complessivamente (incluso il raddoppio) 25,5 milioni di euro.
Ma siccome, finora, gli appaltatori hanno offerto cifre minori forse si riuscirà a chiudere a 20 milioni di spesa. Attualmente la linea Capodistria-Divaccia è satura con 90 convogli ferroviari al giorno ma in alcuni periodo questi salgono anche a 110 convogli giornalieri inclusi anche i “viaggi” delle sole locomotive.
Con la nuova tratta si potrà accrescere la portata della linea dai tre ai cinque convogli al giorno che, su chiave annuale, equivale a 1.500 treni in più in 365 giorni. Le Ferrovie della Slovenia, nel 2016, hanno movimentato al Porto di Capodistria 12 milioni di tonnellate di merci. Oltre alle Ferrovie della Slovenia su Porto operano anche la Rca e la Adria Transport che hanno movimentato, nel 2016, complessivamente 1,2 milioni di tonnellate di merci. L’anno scorso Luka Koper, la società che gestisce il Porto di Capodistria, ha movimentato 22.879 convogli ferroviari merci il che rappresenta una media di 64 convogli al giorno. Al Porto di Trieste, dicono a Capodistria, i convogli ferroviari movimentati sono stati tre volte di meno. E la battaglia continua, battaglia che, se paragonata al traffico dei porti del Nord Europa, appare sempre una “guerra tra poveri”.
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