Capodistria avrà una chiesa ortodossa

Costruita su un terreno donato da un imprenditore serbo-bosniaco: «Sarà la prima in Slovenia dal dopoguerra»

LUBIANA È grande festa tra gli ortodossi del Litorale e dell’intera Slovenia. Finalmente a Capodistria sorgerà una chiesa serbo-ortodossa. Il passo decisivo è stata la donazione del magnate serbo-bosniaco Mladen Milanović, soprannome “Kaja”, che ha sborsato i 152 mila euro necessari per acquistare il terreno dove sorgerà il nuovo edificio sacro.

«Oggi per gli ortodossi è una grande festa - ha detto alle Primorske novice il parroco di Capodistria Dejan Mandić - ringraziamo il nostro donatore che ha comperato il terreno e che già molte volte si è dimostrato incline a realizzare i nostri bisogni». «A Capodistria - ha poi annunciato - avremo la prima chiesa ortodossa della Slovenia dopo la Seconda Guerra mondiale, vale a dire da 80 anni a questa parte».

Il terreno è di 1.500 metri quadrati e si trova tra il centro commerciale Planet Koper e la stazione degli autobus. L’area è stata acquistata dalla società Kpl di Lubiana il cui proprietario è, per l’appunto, il magnate serbo-bosniaco Mladen Milanović. Il parroco ortodosso Mandić ha anche respinto al mittente tutte le dicerie in base alle quali l’uomo d’affari avrebbe acquistato il terreno anche per altri fini. «Il signor Milanović - replica Mandić - in cambio si aspetta solamente la benedizione del Signore per lui e per la sua famiglia visto che è un fervente credente». Del resto, ha poi spiegato Mandić, almeno dall’ottavo secolo a questa parte la formula della donazione del terreno per costruire una chiesa ortodossa è molto frequente.

Del resto nel piano regolatore del Comune di Capodistria la particella acquistata da Milanović risulta destinata a ospitare proprio un luogo di culto e quindi è chiaro che pochissimi sarebbero stati gli interessati all’acquisto. La volontà di rilevare il terreno è stata annunciata alle autorità municipali del capoluogo del Litorale già nel marzo scorso dal Metropolita di Zagabria-Lubiana Epifanio.

«La location è ottima - spiega ancora il parroco Mandić - vicina sia alla stazione delle autocorriere che a quella ferroviaria e quindi sarà molto accessibile anche ai nostri fedeli che abitano nell’intera regione del capodistriano e oltre». «Già da 40 anni - racconta - siamo ospitati nella chiesa cattolica di Santa Marta in piazza Giordano e siamo molto riconoscenti per questo, ma ora è finalmente giunto il momento di possedere un nostro edificio di culto». Il bisogno degli ortodossi è stato più volte esposto anche al sindaco di Capodistria Boris Popović il quale, a detta di Mandić, si è dimostrato molto incline al rispetto della multiculturalità e delle pluralità di fedi presenti sul territorio.

Quando si inizierà concretamente a costruire la chiesa ortodossa non è ancora dato di sapere in quanto, secondo la liturgia ortodossa, bisogna prima benedire il terreno, la prima pietra e la croce. L’area era già stata visitata in un sopralluogo, la scorsa primavera, da Popović assieme al patriarca della Chiesa serbo-ortodossa Irenej, il quale, a sua volta, ha successivamente ospitato il primo cittadino di Capodistria a Belgrado.

La tempistica dell’operazione che è stata chiusa in questi giorni, quando il prossimo 18 novembre in Slovenia ci saranno le elezioni amministrative e sarà eletto anche il nuovo sindaco di Capodistria (Popović è già candidato), è apparsa a molti alquanto sospetta in quanto con la stessa, dicono i critici del sindaco uscente, questi ha cercato di acciuffare i voti dei 4 mila fedeli presenti sul territorio municipale. —


 

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