Capodanno, si rinnova il rito del tuffo di Mario e Ilara

TRIESTE Come ogni anno, anche in questo primo gennaio del 2020 per Mario e Ilara Cigar, rispettivamente padre e figlia, si è ripetuto il rituale del tuffo al porticciolo Cedas di Barcola. Per Mario la tradizione va avanti da 57 anni, per Ilara da 5.
Un gesto semplice ma seguito sempre da centinaia di persone, che hanno accolto con un applauso i due e con immancabili foto e video. Dopo una passeggiata sul molo, utile anche a valutare l’altezza della marea, si sono lanciati in acqua per guadagnare la riva dopo qualche bracciata. Ad aspettarli all’asciutto amici e parenti, per gli auguri di buon anno.
In realtà Mario, come racconta spesso, il bagno lo fa tutto l’anno, con qualsiasi temperatura e condizione meteorologica. Un appuntamento fisso con il mare, elemento essenziale nella sua quotidianità da quando era ragazzo, un’abitudine che sarebbe un «toccasana per la salute, una sferzata di energia» che considera fondamentale.
Insieme, padre e figlia, si sono immersi anche a Natale, per una nuotatina veloce. Ma se una volta erano solo Mario e Ilara a sfidare il freddo per un bagno fuori stagione, da un po’ di tempo anche altri triestini hanno deciso di celebrare così il primo giorno dell’anno.
Nel 2019 diversi gruppi di amici si sono tuffati in vari punti del lungomare barcolano, puntualmente immortalati con i telefonini, con scatti pubblicati subito sui social. Tuffi pure con cappellini e accessori colorati, per festeggiare in modo originale.
E il 6 gennaio torna a Barcola anche l’ormai celebre “Clanfin della Befana”, tuffo solidale di gruppo, alle 12, alla spiaggetta Cedas, promosso come sempre dal gruppo Facebook Nimdvm, aperto a tutti e con le informazioni per partecipare pubblicate sui social. —
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